Tante le barche con le vele colorate che oggi hanno salpato il bacino di San Marco.
E chi fin dalla partenza ha capito di non riuscire a vincere, si è comunque goduto il ritorno baciato dal sole e dalla brezza di questa bellissima domenica d’ottobre.
La barca a vela vista come uno stile di vita, quello di chi ama il mare e stare all’aperto, di chi al motore preferisce la forza del vento.
E’ uno sport dove non ci si improvvisa, per navigare occorrono competenza e strategia, quella che si è vista oggi in mare per calcare le folate di vento a 10 nodi con una marea contraria alla direzione d’arrivo.
Sono giunte da tutte Italia le barche, e non solo, una ventina in più rispetto allo scorso anno e in costante ma lenta crescita perché finalmente questo sport, spiegano i velisti, non viene più visto solo come come un hobby per pochi, costoso e di settore, per imparare ad andare in barca a vela non serve avere una barca ma iscriversi ai corsi tenuti dagli esperti.
Anche i bambini possono praticarlo, alla Compagnia della Vela sono circa 200 i bambini iscritti ai corsi per svolgere un’attività salubre, all’aria aperta che stimola intuizione e amore per il mare.
“Una regata unica al mondo – spiega il presidente della Compagnia della Vela Pier Vettor Grimani – che parte dal mare e arriva nel cuore di Venezia, che quest’anno vanta un record di iscritti, 220 barche, segno che la manifestazione piace dal punto di vista tecnico che per la cornice e il paesaggio”.
“Un’organizzazione complessa – gli fa eco il segretario Stefano Zanchi – quella della Veleziana, giunta oggi alla sua IV edizione, iniziata già alcuni mesi fa e questa mattina si sono visti i risultati dell’impegno profuso”.