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Zaia: «Spero il presidente Draghi ci aiuti a rimpinguare le scorte di vaccini»

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Oltre 250 mila vaccinazioni fatte in Veneto. Oltre 7 milioni di tamponi fatti in regione da inizio pandemia; nelle ultime 24 ore sono stati rilevati altri 509 positivi su 10.314 test, incidenza salita a 4,93%. Sono 1.345 i ricoverati, di cui 136 in terapia intensiva. Sono 9.721 in tutto i decessi, 9 nelle ultime 24 ore.

Ieri sera il presidente Luca Zaia era all’incontro con il governo e ha incontrato il ministro Mariastella Gelmini per gli Affari regionali e le autonomie nel governo Draghi, oltre al ministro della Salute Roberto Speranza. Il prossimo decreto, dopo la scadenza del Dpcm del 5 marzo, sarà il primo del nuovo governo. «Abbiamo chiesto di avere un comitato scientifico sempre più forte ma che abbia un portavoce per il dialogo con le amministrazioni e che sia fatta una considerazione diversa dei parametri, che tenga conto di tutti i tamponi eseguiti, ad esempio», ha detto Zaia. «Si è parlato anche delle misure restrittive. Devono essere fatte su basi scientifiche e d’intesa con il ministro eventuali chiusure».

I ministri del governo Draghi

«Ci incontreremo con il governo più frequentemente senza avere decreti last minute. C’è un impegno a costruire passo passo il Dpcm che spero sia l’ultimo – afferma il governatore veneto -. Per quanto riguarda la vaccinazioni, abbiamo visto che i cluster ospedalieri si sono ridotti. La copertura anticorpale è comunque sempre al 95%. Spero il presidente Draghi ci aiuti a rimpinguare le scorte di vaccini. Tutta la squadra veneta, compresi i medici di base, può fare 50 mila vaccini al giorno. Oggi ne facciamo 20 mila. Ma con i rinforzi, 45-50 mila riusciamo a farli. Se avessimo i vaccini in 10 giorni sono 500 mila e in 100 giorni (che però sono tre mesi), sono 5 milioni. Il clima della riunione era positivo sulla possibilità di avere più vaccini. Spero si ripresenti una situazione analoga a quella delle mascherine, quando all’inizio c’era carenza e poi sono diventate alla portata. Nello schema nazionale di quest’anno si intravedono 200 milioni di dosi», conclude Zaia.

La prima vaccinazione

Sulla vicenda dell’acquisto da parte della Regione, il presidente del Veneto ribadisce di non avere avuto contatti personalmente. Ad oggi non vengono dati neppure i codici dei lotti, che si pensava di poter registrare. Quindi la partita è ferma. Si sta lavorando a un protocollo per riprendere le visite dei famigliari nelle case di riposo, poiché ospiti e operatori sono stati vaccinati. «Sicuramente ci sarà un’apertura», afferma l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. Per quanto riguarda la vaccinazione degli over 80, si stanno seguendo le linee guida nazionali. Si sta anche considerando il documento sanitario internazionale che parla, in caso di carenza di vaccini, di garantire una prima vaccinazione a tutti, anziché dare la priorità ai richiami delle immunizzazioni».

Vertice Stato-Regioni

Riguardo la vertice Stato-Regioni di domenica sera, sarebbe giunta da alcuni presidenti la richiesta di consentire agli esercizi pubblici, ai teatri, cinema e luoghi di aggregazione l’autodiagnosi. «Capiremo nel prossimo Dpcm – dice Zaia -. Sui ristori: «Ci sono aziende che stanno soffrendo forte e non sono in grado di far fronte al mantenimento delle attività. Il ministro dell’Economia Daniele Franco penso stia già lavorando al nuovo decreto».

Le dosi di vaccino e case farmaceutiche

Sono ad oggi 285 mila le dosi somministrate di vaccino in Veneto, 108 mila persone hanno completato il ciclo. Sabato mattina il Veneto ha avuto le indicazioni degli arrivi per tutto marzo. Dalla prima settimana, Pfizer: 52 mila dosi e poi circa 56 mila dosi a settimana per questa casa farmaceutica: in aumento. Le dosi di Moderna: circa 66 mila nella prima settimana e le dosi AstraZeneca, che ha ridotto i quantitativi: da 46 mila a 41 mila nell’ultimo weekend, quelle ricevute. Alla prima settimana di marzo dovremmo però avere 273.500 dosi da quest’ultima casa. I quantitativi inizialmente previsti erano più alti. Le somministrazioni hanno un andamento altalenante, anche a causa dell’interruzione della consegna a metà gennaio. Poi la campagna è ripresa. Ma è difficile in questa situazione fare programmazioni. La settimana scorsa sono ripartiti i centri di somministrazione. E sono state garantite le seconde dosi anziché fare nuove vaccinazioni.

Le somministrazioni

Più di 108 mila persone hanno completato il ciclo. Gli ultraottantenni vaccinati (nelle case di riposo) complessivamente sono più numerosi degli ottantenni. Da questa settimana inizia la somministrazione alle persone estremamente vulnerabili, come da tabella ministeriale. In Veneto: malati oncologici, malati di fibrosi cistica e persone che anno subito o attendono un trapianto. Verranno vaccinate con Pfizer e Moderna, estendendo la vaccinazione ai famigliari. Sono circa 20 mila gli oncologici, 400 gli affetti da fibrosi e 5 mila i trapiantati. I vaccini al momento to sono calcolate sulla base dei residenti ma occorre contare, e si farà, anche i pazienti residenti altrove.

 

 

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