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Va in Comune: “voglio residenza, sono rumena”, ma ha la carta d’identità falsa

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Va in Comune: "sono badante rumena", ma ha la carta d'identità falsa

È stato sventato nei giorni scorsi dagli operatori della Polizia municipale del Comune di Venezia il tentativo di una cittadina extracomunitaria di ottenere regolari documenti nel nostro Paese spacciandosi per rumena.

La cinquantatreenne, sedicente badante di nazionalità moldava, si è presentata all’ufficio Immigrazione dei cittadini comunitari del Comune, in via Cappuccina a Mestre, chiedendo l’iscrizione anagrafica al suo domicilio, al Lido di Venezia, e presentando a tal fine una carta d’identità valida per l’espatrio emessa dalla Repubblica di Romania, secondo la quale la titolare risultava essere di nazionalità rumena e perciò cittadina comunitaria, con diritto quindi di soggiornare e lavorare regolarmente come badante in Italia senza doversi dotare di permesso di soggiorno.

L’impiegata amministrativa incaricata dell’istruttoria, tuttavia, deve essere rimasta un po’ scettica, così, dopo aver invitato la donna a presentarsi alcuni giorni dopo per la conclusione della pratica, ha esaminato accuratamente la fotocopia del documento che presentava una certa difformità rispetto ai modelli conosciuti. Ha quindi informato la Polizia locale che, esaminata a sua volta la copia, ha confermato i sospetti dell’impiegata sulla contraffazione del documento, decidendo pertanto di farsi trovare sul posto il giorno dell’appuntamento fissato per la conclusione della pratica. Nel frattempo il commissario Claudio Giacomin, uno degli specialisti della Municipale di Venezia in materia di contraffazione, ha verificato direttamente che la carta d’identità rumena esibita in originale allo sportello comunale risultava effettivamente contraffatta negli elementi definiti “sistemi di sicurezza”. Messa alle strette, la donna non ha potuto far altro che ammettere di essere cittadina moldava, quindi non comunitaria.

Dopo aver informato il Magistrato di turno, che ne ha disposto la denuncia a piede libero per i reati di falsità materiale, uso di atto falso, possesso di documento di identificazione falso nonché ricettazione (ex artt. 482, 489, 497bis e 648 C.P.), la donna è stata accompagnata al Comando della Polizia locale dove è stata fotosegnalata e sottoposta ai necessari rilievi dattiloscopici. Il documento è stato sequestrato e posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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