Un 2014 stregato per l’Unione Venezia che nemmeno con il Pavia riesce a far sua la partita, nonostante i rinforzi arrivati dal mercato di gennaio.
Un Venezia dai due volti quello visto in campo contro la squadra lombarda, con un primo tempo molto buono ed un secondo tempo completamente da dimenticare, condizionato, ma solo in parte, da alcune decisioni arbitrali discutibili.
Per i primi 45 minuti è il Venezia a fare la partita, portandosi in doppia vantaggio con Margiotta al 16′ e con il solito Bocalon al 47′, con il Pavia che tenta solo qualche timido affondo.
A far da padrone nel secondo tempo la scelta discutibile dell’arbitro di espellere per doppio giallo il veneziano Capellini, dopo una presunta simulazione in area. L’inferiorità numerica pesa al Venezia che arretra troppo il suo baricentro permettendo al Pavia di farsi avanti.
Il Venezia non riesce ad uscire dalla pressione degli avversari che al 10′ accorciano le distanze con Ferri. La squadra lombarda prende sempre più coraggio, mentre l’Unione perde la testa facendosi raggiungere a pochi minuti dalla fine da De Vita su deviazione di Di Bari.
Alla squadra di Dal Canto è mancato il gioco e la testa, ed il tecnico nero-verde è giustamente deluso. «Un pareggio così pesa quanto una sconfitta – ha dichiarato il ct del Venezia – Dispiace perché nel primo tempo avevamo fatto tutto ciò che serviva per portare a casa l’intera posta».
Nonostante questo però Dal Canto è fiducioso per le prossime partite e per l’atteggiamento della sua squadra: «vedo un Venezia vivo e che risponde. Se ciò non succedesse sarei molto più preoccupato di quanto già non lo sia».
Sara Prian
[03/02/2014]
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