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Umana Reyer favolosa capolista, e i tifosi sognano

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Umana Reyer favolosa capolista, e i tifosi sognano

L’Umana Reyer è la favolosa capolista che sta facendo sognare migliaia di tifosi.
Pensare che i due scudetti che ci sono in bacheca appartengono alla storia della pallacanestro italiana, l’ultimo – della doppietta consecutiva – risale a 71 anni
fa.

L’Umana Reyer è favolosa capolista oggi: la sconfitta di Reggio Emilia a Bologna e il posticipo di Sassari oggi a Capo d’Orlando hanno contribuito a rendere storica la domenica della Reyer Venezia. Per la prima volta nel basket moderno, almeno per 24 ore, la Reyer è capolista solitaria della serie A.

Certo il campionato è ancora lungo, con altre 22 giornate da disputare, e i successivi play off che rimetteranno tutto in palio, ma questo non è importante, quello che conta è che i tifosi hanno ricominciato a sognare.

L’importanza del progetto, che comprende anche le migliori squadre giovanili del Veneto, da ragione al presidente Luigi Brugnaro che ha fortemente voluto, da quando ha
rilevato, nella dimensione locale delle serie minori, una società che è rinata dalle ceneri del fallimento del 1996.

L’Umana oggi è una società unica nel panorama cestistico italiano, anche perché in grado di portare ai vertici pure la squadra femminile, terza oggi in A1 dopo aver scelto coraggiosamente nel 2011 di rinunciare al massimo campionato e ripartire dalla B con le ragazze del settore giovanile.

L’Umana Reyer favolosa capolista che fa sognare i tifosi è ovviamente quella maschile, però, arrivata al primo posto con la striscia più lunga della recente sua storia in A: cinque vittorie.

Un risultato che fa pensare lontani anni luce i tempi in cui c’è stato bisogno di una serie di promozioni ottenute sul campo per andare dalla B alla LegaDue nel 2008, o i tempi dei tribunali per il risultato sportivo, i playoff centrati nei primi due anni di serie A e poi falliti, e persino il campionato scorso, passato anche attraverso l’esonero del coach “di casa” Andrea Mazzon.

Oggi la forza si fonda prima di tutto sul coach, il “grande vecchio” Recalcati, capace di rendere da subito squadra un insieme di giocatori, un gruppo che ha per di più ancora margini di crescita, se si pensa che il pivot titolare di quest’estate (Cameron Moore) è finora un flop (appena quattro, negativissimi, minuti anche con Caserta) e che l’Umana sta attendendo il raggiungimento della condizione ottimale di
Spencer Nelson, l’ultimo inserito nel roster, ancora mai a referto nonostante sia arrivato da tre settimane.

Quando tutte le rotelline gireranno assieme, ci sarà ancora più da divertirsi. Intanto i tifosi sognano.

Mattia Cagalli

01/12/2014

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