[04/10] Una vicenda che lascia attoniti. Pur ammettendo le diversità di “regime” culturale e religioso non si può morire in casa per mano di marito e figlio.
Questo l'atroce destino, se le prime ipotesi degli inquirenti verranno confermate, cui è andata incontro Begm Shnez, di 46 anni, madre di cinque figli, uccisa in casa per l'unica colpa di sostenere la figlia che si opponeva al matrimonio combinato.
E' domenica pomeriggio. Poco prima delle 17, nel giardino di un'abitazione di Novi di Modena, in via Bigi Veles, vi è una discussione, a quanto sembra per piegare la resistenza della figlia di 20 anni a sposare un connazionale pakistano.
La controparte è rappresentata dal padre, Kahn Butt, operaio di 53 anni, e da un fratello della ventenne.
All'improvviso la furia: è con molta probabilità il fratello di 19 anni che prende una spranga e comincia a picchiare la ragazza con l'aiuto del padre.La madre ha quindi cercato di intervenire per fermare il pestaggio, ma il marito si è scagliato anche su di lei con una pietra raccolta lì vicino e colpendola fino alla morte.
Alla scena hanno assistito atterriti i vicini che hanno chiamato i soccorsi. Per la madre e moglie non c'e' stato niente da fare, mentre la figlia “ribelle” non sarebbe in pericolo di vita.
giorgia pradolin