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Alilaguna troppo affollata: gente a terra per protesta

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alilaguna motoscafo fermo
Tutti su Alilaguna, ma sono in troppi: scoppia la protesta dei lavoratori.

Una mattinata di fuoco quella di oggi per i veneziani della terraferma che lavorano in centro storico e sulle isole, quelli che da Tessera volevano imbarcarsi sulla linea Blu di Alilaguna che dall’aeroporto arriva a Murano Colonna e poi prosegue per Fondamente Nove.

La linea che ha visto la contestazione e l’intervento delle forze dell’ordine è la prima del mattino, quella che parte dalla fermata dell’aeroporto di Venezia alle 7.10: i passeggeri erano una cinquantina ma il limite di capienza sulle barche gialle è di 39 persone a causa delle normative anti-covid che impongono il distanziamento sociale. Così, quando il marinaio ha imposto lo “stop” è scoppiata la protesta, tanto che anche chi era già salito sul mezzo ha fatto dietrofront ed è sceso, in segno di solidarietà verso chi rimaneva a terra.

“Dobbiamo andare a lavorare” hanno protestato gli abbonati, facendo notare al marinaio che non era nemmeno possibile sapere chi fosse arrivato prima degli altri per l’assenza delle code. E’ volata qualche parola di troppo che ha spinto il comandante Alilaguna a chiamare le forze dell’ordine, giunte sul posto con più volanti e una decina di operatori tra polizia e carabinieri.

Nonostante il tentativo di mediazione, non c’è stato nulla da fare: i lavoratori, arrabbiati, si sono rifiutati in massa di salire sul mezzo, dimostrando così il loro dissenso ai tagli al servizio che oggi vede una sola corsa all’ora, in regime ridotto a causa dell’emergenza coronavirus.

La linea blu delle 7.10 è quindi partita vuota, ma la protesta è proseguita causando un ammassamento di gente per salire sul successivo Alilaguna, la corsa delle 8.10. A quell’ora infatti sono giunti altri pendolari alla fermata, che si sono sommati ai precedenti, in tutto circa una settantina di persone.

Agenti e militari, rimasti sul posto, hanno cercato di sedare gli animi anche se alla fine più di qualcuno se n’è dovuto andare per impossibilità di salire tutti sulla seconda corsa. Qualcuno ha anche preso il taxi per riuscire ad arrivare sull’isola del vetro. “Non c’era altro modo per poter arrivare ad un orario accettabile a lavoro – spiega un viaggiatore presente – abbiamo preso un taxi dall’aeroporto con una tariffa di 70 euro suddivisa per 5 persone”.

Il problema però non si ferma qui, perché se domani la situazione non cambierà, spiegano i lavoratori, “Ci rifiuteremo di nuovo di salire sulla corsa mattutina di Alilaguna”.
I veneziani chiedono più corse e imbarcazioni con più capienza, ma in questo momento l’azienda che svolge il servizio pubblico di linea non può permettersi grandi sforzi.

“Così non si può andare avanti – affermano dal Gruppo 25 aprile – e tantomeno è accettabile da parte di un’azienda come Alilaguna, che per anni ha goduto del monopolio (con gli utili che questo comporta) nella tratta da e per aeroporto, con una media di un milione di passeggeri paganti all’anno e ora, nei momenti di difficoltà, si nasconde dietro a un dito e finge di non vedere la realtà, con le corse ridotte della linea blu e la sospensione della linea rossa”.

In questo momento è attiva solo la linea blu di Alilaguna ma l’azienda deve fare i conti con i mancati introiti di questi mesi. Circa 200 lavoratori sono ancora in cassa integrazione, spiega il presidente di Alilaguna, Fabio Sacco: “Anche oggi stiamo viaggiando in perdita, ma è una perdita ragionevole, nella speranza che il lavoro riprenda, che si riattivino i voli. Mettere adesso più imbarcazioni in acqua significa rischiare una perdita più importante e quindi rischiare di fallire”. Un ragionamento simile a quello di Giovanni Seno, direttore generale di Avm, al momento dei tagli alle linee di Actv in seguito all’emergenza sanitaria che ha decimato la vendita dei biglietti. “Noi però non godiamo di finanziamenti pubblici – precisa Sacco – siamo consapevoli che il momento sia difficile per tutti i lavoratori, come quelli di questa mattina, a cui chiediamo comprensione e un po’ di pazienza”.

Dal 18 giugno Alilaguna ha raddoppiato le corse della Linea Blu, da una a due all’ora, ma evidentemente ancora non sufficienti a imbarcare i pendolari negli orari di punta ora.

Alcuni hanno anche chiesto la possibilità di vedersi prorogare la durata dell’abbonamento non utilizzato durante i mesi dell’emergenza “una possibilità che prenderemo in considerazione – dice Sacco – anche se sarà difficile capire chi veramente non ha utilizzato i mezzi e per quanto tempo”.

Nel frattempo, i muranesi, residenti e lavoratori, hanno avviato una raccolta di oltre 500 firme per chiedere di riavere tutte le linee e il potenziamento dei servizi Alilaguna e domenica alle 11 si terrà la manifestazione per protestare contro l’attuale organizzazione dei trasporti pubblici e chiedere il ripristino degli orari estivi.

“Presenteremo la petizione al Comune di Venezia, alla Regione Veneto e alla Prefettura – spiega il portavoce della raccolta firme, il medico oggi in pensione, Pietro Gavagnin – chiediamo che vengano ristabilite le corse Alilaguna della linea Blu ma anche quelle della linea Rossa che era diretta al Lido e veniva utilizzata moltissimo dai muranesi per andare e tornare dalle spiagge”.

Giorgia Pradolin

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  1. Alilaguna deve ripristinare tutte le corse, che servono i residenti,questa era la condizione perchè Alilaguna potesse utilizzare tutti i pontili di ACTV che non sono di loro proprietà, allora il Sindaco era Nereo Laroni e assessore ai trasporti Mario Stefani.
    Adesso che non ci sono più turisti vuole abbandonare i cittadini alo sbando, se non è in grado lo dica, e si apra un bando pubblico al fine di permettere ad altre Cooperative di lavorare su queste tratte.
    Colgo l’occasione di ricordare che non ci sono solo i lavoratori pendolari di Murano, ma migliaia di persone che usavano Alilaguna per andare ovunque.

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