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Traffico internazionale di prodotti petroliferi, a Mestre il convegno

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Convegno Confcommercio Mestre
Traffico internazionale fraudolento di prodotti petroliferi: ogni anno 1,2 miliardi di euro di evasione fiscale in Veneto.
E’ il titolo del convegno che si è tenuto a Mestre questa mattina, promosso da Confcommercio Veneto in collaborazione con la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

Danno erariale, alterazione del libero mercato, concorrenza sleale. Sono alcuni dei temi trattati, nonché, hanno spiegato i relatori, le gravi conseguenze provocate dal traffico internazionale fraudolento di prodotti petroliferi (benzina e gasolio) che ogni anno provoca un “buco” per le casse dello Stato di circa 20 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo e 200 milioni di euro per il Veneto, regione particolarmente esposta al fenomeno perché terra d’ingresso delle autocisterne provenienti dall’Est Europa e perché non in pochi casi sede di stoccaggio irregolare.

Stamattina al Novotel di Mestre ne hanno discusso diversi esperti in materia, anche con una tavola rotonda nel corso della quale oltre all’analisi della situazione si è ragionato sulle strategie da mettere in atto, anche a livello politico nazionale e locale, per contrastare il problema.

“È una situazione inaccettabile che crea disparità per gli operatori e distorce la filiera – ha detto il presidente di Confcommercio veneto Massimo Zanon – L’evasione dell’Iva e delle accise produce l’effetto di commercializzare prodotti a prezzi molto più competitivi, creando enormi difficoltà per i piccoli operatori che sottoscrivono contratti di gestione con le compagnie petrolifere tradizionali e spesso si trovano costretti a gettare la spugna. Come categoria auspichiamo, nei limiti del possibile, maggiori controlli, su strada e non solo, per arginare un fenomeno purtroppo diffuso”.

“Non necessariamente i prodotti commercializzati in evasione d’imposta sono qualitativamente scadenti – ha sottolineato il tenente colonnello Fabio Marco Vetrano, capo Ufficio Operazioni Comando regionale della Guardia di Finanza del Veneto – Ciò determina che l’utenza non abbia molta contezza della situazione, perché d’altronde il rifornimento del proprio veicolo è comunque garantito. Ad approvvigionarsi sono organizzazioni criminali che creano filiere illecite con acquisiti e vendite eseguiti con fatture inesistenti, le cosiddette frodi carosello: siamo impegnati a tutto campo per contrastare il fenomeno, con attività d’indagine di polizia giudiziaria, perché i controlli tradizionali non bastano più”.

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