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Titolo sessista verso giocatrice del Venezia, lo scadimento di Dagospia

Dagospia conferma natura "provocatrice" in funzione di un modello di "visite a tutti i costi" al sito, anche a costo di essere volgare.

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Calcio e sessismo, Venezia contro il “titolo becero” di Dagospia.
Lo scontro si è spostato sui social (e in rete) e non fa che produrre nuove visite per la curiosità facendo ulteriormente gioco al sito “offensivo” come spesso avviene in mezzo alle polemiche.
La diatriba è tra il Venezia Calcio Femminile e Dagospia che ha pubblicato un titolo sessista verso la giocatrice del club, Agata Centasso.
“Una f… di mediano” ha titolato Dagospia.
Non bastasse, per rinforzare il concetto, l’articolo propone una gallery presa dai social della ragazza in cui l’atleta, per lo più, compare in bikini.

Stamane, dall’account twitter del club, il Venezia ha invitato Dagospia “a modificare immediatamente il titolo dell’articolo”.
“E’ una scelta editoriale becera – ha scritto la società sportiva – che denota una grave mancanza di rispetto nei confronti della nostra atleta e, naturalmente, della figura femminile”.
Di tutt’altro avviso, naturalmente, il sito di Roberto D’Agostino, che non ha modificato il titolo.

Successivamente ne ha anzi aggiunto un altro: “Pallonate al moralismo” in cui difende la propria scelta editoriale.
“Il Venezia Calcio dal suo account twitter ci intima di modificare il nostro titolo sulla bombastica e misconosciuta giocatrice Agata Centasso, e si scatena uno sciame di offese da parte dei soliti social-inquisitori contro di noi: “Subumani”, “Infami”, “Sciacalli”, “Ritardati e falliti” “.
“Una smitragliata di offese pe’ du’ tette..”
“Non saremo certo noi a lagnarci, ma segnaliamo che dare la stura all’odio social è molto peggio del nostro titolo”.
“Il Venezia e la Centasso tacciono davanti al turpiloquio di questi sfigatelli…”.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. …insomma, le donne in Italia non vogliono più essere donne, apprezzate, corteggiate, altrimenti è …sessismo!
    Ma fatemi un piacere!
    Io ho l’impressione che dietro questo esasperato femminismo ci sia un gran bel numero di lesbiche!
    “Figa” è sempre stato un complimento. Allora hanno sbagliato: dovevano scrivere “stronza” così era più contenta e nessuno si lamentava, perché non è più sessismo…
    Ma dove siamo arrivati?
    Se provi un approccio è violenza sessuale, se tenti un bacio, pure, mai sia che te la porti a letto!
    Fra trent’anni dirà che l’hai violentata… (prima invece le faceva comodo). Ora capisco perché è pieno di gay!
    Meglio non guardarle proprio, le donne italiane! E ciò spiega come mai tanti matrimoni con straniere…!
    Qui le donne non accettano più il loro ruolo, però di andare in pensione prima degli uomini perché hanno la f..a (tradotto: “opzione donna”) non si lamentano mica che non c’è parità…!
    E nemmeno si lamentano quando si fanno mantenere un “tenore di vita” elevato con i soldi dell’ex marito, oltre che a tenersi i figli…
    Mi chiedo perché gli uomini non scendono in piazza perché discriminati!
    Uomini, è il vostro momento! Basta con queste viziatelle frustrate che si lamentano dei diritti ma non dei privilegi: vogliono la parità? Vadano a fare il servizio militare che non hanno fatto, e poi ne parliamo. Non le piace “figa”? Passeremo a “gallina”, come Corona, così son più contente. Intanto via “opzione donna”! Troppo discriminatorio per i maschi… E guai a voi se sentiremo dire ad un uomo “che figo”! Passeremo alle denunce…!
    Ogni assurdità ha un limite. Qui è stato più che superato.
    Prof. Fabio Mozzatto

    • Altro che se vogliono essere guardate e corteggiate. Basta vedere le fotografie (pubbliche) di questa bella ragazza sul suo profilo Instagram. Quindi il problema è solo la spaventosa ipocrisia e il maledetto politically correct. Poi, comunque, le vie del Signore sono strane. Intanto questa bella ragazza poco conosciuta ha certamente (grazie a dagospia) aumentato spaventosamente la propria notorietàl. E non è di quello che vanno cerca?

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