VENEZIA | Maxisequestro di confezioni di tintura per capelli a Venezia. Un finanziere si è finto un cliente qualsiasi per acquistare una crema colorante in un punto vendita gestito da cinesi del centro storico lagunare. Sottoposta ad analisi da parte dell’Arpav è emerso che nella composizione del prodotto c’era la presenza di antracene, fluorantene e pirene: tutti idrocarburi policiclici aromatici, in particolare l’antracene che, per legge, non può entrare in nessuna misura nella composizione dei prodotti cosmetici. E così, da un’intuizione dei finanzieri del I Gruppo di Venezia si è giunti al sequestro di oltre 7.000 prodotti riuscendo a risalire l’intera filiera: da un negozio in laguna sino dall’individuazione del grossista con sede a Padova, anch’egli di origine cinese.
La Guardia di Finanza ha interessato anche l’Istituto Superiore di Sanità di Roma, per la valutazione dei rischi per la salute pubblica, legati all’uso di quei prodotti cosmetici. L’autorevole Istituto ha rappresentato che l’antracene e il fluorantene, assorbibili in quanto IPA ( idrocarburi policiclici aromatici) non solo se inalati ma anche e significativamente per via cutanea, possono indurre reazioni cutanee specifiche. E chi le commercia rischia la reclusione da 1 a 5 anni e una multa non inferiore a 1032,91euro.
Lucio Saro
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[27/03/2013]