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Tempio Votivo del Lido recuperato, due piani al Comune di Venezia

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Messe nella cripta e archivio storico monumentale e multimediale ai piani alti. Sono terminati i lavori al Tempio Votivo del Lido, che presto tornerà ad essere frequentato da residenti e visitatori.

Sabato, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il prefetto Vittorio Zappalorto hanno tagliato il nastro per inaugurare il ritorno dell’edificio alla cittadinanza.

STORIA E RIQUALIFICAZIONE

Da una cinquantina d’anni la parte superiore del tempio votivo al Lido non veniva riaperta alla cittadinanza e ora che sono terminati i lavori, durati tre anni, sarà possibile riscoprire un luogo storico in cui riposano 3.790 caduti di guerra. Un importante simbolo di Venezia ma poco conosciuto, tra i molti residenti che hanno partecipato all’inaugurazione pochi hanno ammesso, anche tra gli anziani, di averlo visto aperto e di aver varcato il suo ingresso. Nella cripta sono seppellite anche le salme dell’irredentista Nazario Sauro e del primo soldato caduto in difesa di Venezia, Romualdo Guicciardi.

All’ultimo piano l’area è ancora vuota ma ora è già comparso il primo pannello multimediale: un Ipad in cui è possibile sfogliare, scorrendo le dita, storia e immagini delle guerre a Venezia.

Per la sua sistemazione sono stati spesi oltre 2 milioni di euro, una parte di fondi regionali, circa 1milione e 400mila, mentre altri 490mila li ha messi il Comune di Venezia e 100mila il Patriarcato. Si vedrà una convenzione, della durata di 9 anni, tra Ca’ Farsetti e Diocesi per l’utilizzo degli spazi.

Il luogo di preghiera già dai prossimi giorni sarà riaperto, grazie all’associazione Onor Caduti, mentre nei mesi estivi sarà utilizzata anche per le messe.

IL TAGLIO DEL NASTRO

Venerdì, al taglio del nastro, anche l’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari, la vicesindaco Luciana Colle, gli assessori comunali ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, al Bilancio, Michele Zuin, e all’Urbanistica, Massimiliano De Martin, nonché il prosindaco del Lido, Paolo Romor, il presidente della Municipalità di Lido Pellestrina, Danny Carella, e il consigliere delegato ai Rapporti con le isole, Alessandro Scarpa “Marta”.

Il Tempio ha ricevuto la benedizione del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, subito dopo gli interventi istituzionali e il taglio del nastro.

“Questo è un momento simbolico per Venezia, per il Lido e per tutti noi – ha esordito il primo cittadino – perché ci ricorda il valore della libertà. Come Amministrazione abbiamo preso in mano le problematiche burocratiche che c’erano, le idee e i progetti, e ci siamo impegnati affinché il restauro si potesse concludere nel più breve tempo possibile. Il risultato è che oggi lo abbiamo riaperto. Il Tempio Votivo ricorda le persone che hanno perso la vita per la nostra libertà e questo è un messaggio che dobbiamo riuscire a trasmettere ai giovani di oggi e alle generazioni future. Penso davvero che quest’edificio, con i significati che racchiude, testimoni l’unità del Paese”.

“E’ un onore essere qui oggi – ha dichiarato Zaccariotto – ad inaugurare quest’opera straordinaria. Questo momento racchiude per noi tre anni di lavoro, ma rappresenta anche la sinergia e la passione con cui tecnici, imprese e istituzioni hanno collaborato per realizzare il recupero del Tempio Votivo. Un monumento che ci permette oggi di ricordare il suo significato storico, ma che vogliamo anche che torni a vivere per i cittadini di Venezia e per tutti coloro che vorranno visitarlo”.

“La richiesta di intervento per il tempio votivo era stata presentata al bando regionale alcuni anni fa – ha spiegato Danny Carrella – ed era stata potata avanti dall’ufficio tecnico della Municipalità del Lido. Siamo felici che oggi l’edificio possa tornare a esser nuovamente aperto: ci sono varie associazioni sull’isola che si sono offerte per la gestione e condivisione degli spazi nel piano alto”.

L’INTERVENTO DI RESTAURO

Una descrizione tecnica del restauro è stata poi presentata dal direttore della Direzione comunale ai Lavori pubblici, Simone Agrondi: dopo aver ripercorso le tappe dell’iter burocratico (è del 2016 l’approvazione del progetto definitivo, cui seguono, a fine 2017, l’aggiudicazione lavori da parte dell’impresa e l’approvazione progetto esecutivo), Agrondi è entrato nei dettagli dell’intervento, sottolineando come si sia svolto un consolidamento strutturale dell’edificio, con particolare attenzione alle fondazioni e alla scalinata principale. E’ stata risanata la cripta, realizzando anche un restauro conservativo delle pareti, ed è stata data particolare attenzione all’illuminazione, sia degli interni che dell’esterno dell’edificio. Sulla cupola si è intervenuto dove c’erano problemi strutturali o di impermeabilizzazione.

Al primo piano, in accordo con Soprintendenza e Patriarcato, si è provveduto a rimuovere gli ossari presenti, perché incidevano in modo improprio sulle fondazioni dell’edificio, recuperando lo spazio, ed è stato recuperato anche il secondo piano.

Tra le novità, la realizzazione di nuovi bagni per i visitatori e i percorsi pedonali. Infine sono stati recuperati il porticato esterno e spazi verdi, con particolare riguardo per il superamento delle barriere architettoniche: un sistema di collegamenti accessibili conduce ai vari livelli mediante rampe e pedane elevatrici.

Con il termine dei lavori di restauro, il Tempio sarà ora riconsegnato al Patriarcato di Venezia. Seguirà ora la convenzione per la gestione dell’edificio, nella quale è previsto che il piano terra resti al Patriarcato e i due piani superiori saranno gestiti dall’Amministrazione comunale, secondo criteri che saranno definiti tra le parti.

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  1. Insomma il Patriarcato ha ricevuto una donazione di due milioni di euro, pagati (senza essere consultati) da Veneziani e Veneti. Le Giunte responsabili non avranno il mio voto.

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