Tè al prosecco. Aberrazione delle papille gustative che avremmo creduto di non sentire mai nella vita, trova invece ora origine e sostegno.
Responsabili i compassati inglesi (ma di cosa sono capaci questi anglosassoni?) che da oggi all’ora classica del tè propongono questa simpatica variante che scatena le italiche proteste.
Il prosecco al tè è la nuova trovata del famoso colosso della distribuzione inglese, Aldi, che ha pensato di commercializzare da dicembre nei propri negozi bustine di “Italian Prosecco Infusion”.
Contro l’iniziativa commerciale si è naturalmente subito schierato il Consorzio della doc del Prosecco. “Non possono usare quel marchio, non hanno l’autorizzazione – sottolinea dalle colonne del Corriere il presidente Stefano Zanette – ritirino immediatamente i prodotti dagli scaffali”.
Si tratta, in sostanza, di una tisana senza caffeina venduta a 1,89 sterline al pacchetto, che contiene 15 bustine. Il produttore assicura sulla confezione che ha un sapore “vibrante e di festa, con un tonificante profilo al Prosecco” ed è parte di una selezione di particolari tisane speziate al vino.
Il tè al prosecco, incredibilmente, ha avuto un successo clamoroso. Dopo poche ore, almeno a guardare il sito online della catena, il prodotto era già sold out.
Da parte del Consorzio del Prosecco sono già partite segnalazioni all’Ispettorato centrale della repressione frodi del Ministero ed è stato coinvolto il Sistema Prosecco, la società partecipata dai tre consorzi delle bollicine venete che ha come unico scopo la lotta alla contraffazione.
“Non possono vendere quel prodotto e dovranno fermarsi – rileva Zanette -. Di battaglie come questa ne abbiamo fatte a centinaia e abbiamo sempre vinto. Vinceremo anche questa”.
Paolo Pradolin
07/12/2016