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Sting a Venezia è stato uno spettacolo, organizzazione invece non all'altezza

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Immaginiamo Sting, venuto a cantare in Piazza San Marco a Venezia, troppo signore per innestare una polemica, altrimenti avrebbe senz'altro chiesto com'è possibile che circa 2.000 spettatori non abbiano pagato per vedere il concerto potendo trovare posto accordandosi semplicemente con i bar della Piazza. Senza contare le persone in piedi – amici degli amici di camerieri et simili – lasciati entrare dai vigili (si, avete letto bene: i nostri vigili, le Guardie della Polizia Municipale poste ai cancelli a controllare gli ingressi di un concerto. Poveri noi!) ad un semplice cenno del personale dei bar in questione, come possiamo testimoniare direttamente.


Il concerto e Sting sono stati una delizia per occhi ed orecchie di spettatori ed uditori, e un grosso affare per Veneto Jazz e Venezia Marketing Eventi che gestivano l'evento. Ma per tutto questo successo è stata messa a disposizione una buona qualità  organizzativa? Purtroppo no.

Il concerto? Col bidet compreso nel prezzo, ha detto una signora. L'ex Police però non c'entra in tutto questo. Anzi, la sua esibizione ha letteralmente mandato in visibilio i 5.000 accorsi per applaudirlo con acustiche raffinate e sonorità  sofisticate, merito anche dell'Orchestra Filarmonica della Fenice che lo ha accompagnato riarrangiando con maestria i suoi brani più famosi. Il divertente commento appartiene ad una simpatica e spontanea signora del pubblico.

Il concerto di Sting a Venezia non comincia bene da subito. In Piazza San Marco si intuisce che ci debba essere un qualche problema organizzativo per cui a 10 minuti dall'inizio è ancora moltissima la gente che si accalca all'ingresso non riuscendo ad entrare.

I possessori di biglietto entravano con il contagocce, non si è capito perchè. L'ingresso era un pertugio, e davanti ad esso centinaia e centinaia di persone attendevano accalcati, mica poi tanto pazientemente, di attraversarlo per avere accesso al posto, mescolati a quanti, ed erano migliaia, avevano deciso di trascorrere la serata ascoltando da fuori le transenne la musica che perveniva comunque senza pagare. Un posto in piedi conquistato a fatica che andava mantenuto nonostante quelli che dovevano passare.
Insomma, un mostruoso imbottigliamento davanti alla Basilica di San Marco da cui si usciva solo sgomitando. Di nuovo: e l'organizzazione? Un corridoio preferenziale per quanti avevano il biglietto avrebbe richiesto poco.

Comincia la musica e le migliaia di spettatori all'esterno prendono ad accorgersi dell'arrivo di un'altra ospite non invitata: l'acqua alta. La guardano inizialmente con simpatia e divertimento. Forse c'era anche quando siamo arrivati, pensano, ma le sensazioni positive che diffonde la musica e la voce di Sting fanno passare tutto in secondo piano. Ora però l'acqua si nota proprio mentre prima era solo una specie di pozzanghera. Boh, smetterà .

Invece non smette. Come in una diabolica regia il crescendo delle note accompagna il crescere della marea e Piazza San Marco alle 22.30 aveva ancora quei simpatici 'sbuffi' di acqua che buttano 'a fontanella' dai tombini.

Non smette proprio e di fronte la Basilica resta solo una piccola lingua di masegni asciutta. Quel piccolo lembo di stradina ancora salvo dall'acqua, largo forse un metro, dovrà  essere calpestato da migliaia e migliaia di persone nello stesso momento al termine del concerto. Immaginatevi la scena. Ai lati, ma anche alle transenne dell'ingresso-uscita e in vari punti della Piazza, acqua ovunque. Inevitabile per molti finire con scarpe e calzini bagnati.

Ed è qui che raccogliamo il commento più divertente della serata: una signora uscendo mentre si teneva la gonna ha buttato là : “Non sapevo che compreso nel prezzo del biglietto con il concerto c'era il bidé”. Subito le fa eco un'altra: “Si, a quei prezzi potevano mettere due passerelle..”

Hanno probabilmente ragione: informarsi prima con un evento del genere guardando le previsioni magari era chiedere troppo, ma alle 21 l'acqua già  saliva, si sarebbe fatto senz'altro in tempo per la fine del concerto prevista per le 23.30.
Facciamo due conti: 5.000 persone ad una media di 120 euro a biglietto (i prezzi andavano da 80 a 170) fanno 600mila euro di incasso.
Si, forse si potevano mettere due passerelle all'uscita.

[05 agosto 2011]

Sergio Dal Bon

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