Riceviamo e pubblichiamo.
Il Presidente dell’Associazione dei Gondolieri di Venezia ci ha chiesto di formulare talune considerazioni in merito al contenuto di due interventi apparsi su La voce di Venezia nell’edizione del 15 giugno appena scorso.
“Il primo intervento è di un lettore, rimasto anonimo per il pubblico sebbene si dichiari che la lettera sia firmata, pubblicato sotto il titolo “Sono d’accordo con Tamborini, stazi e gondole sono sempre di più”.
L’autore della lettera afferma di ricordare che 50 anni orsono erano pochissime le gondole ormeggiate in Bacino Orseolo, mentre oggi ne occuperebbero tutta la superficie; afferma anche di aver verificato presso il Comune, solo qualche anno fa, che gli spazi acquei in concessione ai gondolieri sarebbero solo 4 o 5.
In riferimento a tali asserzioni, precisiamo come non corrisponda al vero che mezzo secolo fa le gondole ormeggiate presso il Bacino Orseolo fossero pochissime.
Chi ha scritto quelle note, inoltre, confonde stazi e spazi acquei. Gli ricordiamo allora che gli stazi dei gondolieri corrispondono alla ultrasecolare suddivisione del centro storico di Venezia in mariegole.
Gli ricordiamo anche che, ormai da una ventina d’anni, l’oggetto della concessione da parte del Comune ai gondolieri non sono singoli spazi acquei ma specchi acquei, ossia porzioni di vie d’acqua utili all’ormeggio di tutte le gondole ivi adibite”.
“Il secondo intervento è invece firmato dal professor Alessandro Tamborini, che lamenta l’uso di ombrelloni da parte dei gondolieri per proteggersi dal sole e dal caldo presso le rive durante la stagione estiva.
In primo luogo, ci preme evidenziare che l’uso degli ombrelloni per assicurarsi un po’ d’ombra durante la permanenza del gondoliere nei pressi della sua imbarcazione è una consuetudine risalente nel tempo e le cui ragioni pratiche sono senz’altro agevolmente comprensibili.
Tale prassi, peraltro, contempla l’uso dell’ombrellone solo nei mesi più caldi e, comunque, nelle ore in cui il sole illumina la riva”.
“L’opportunità di introdurre un modello uniforme per gli ombrelloni usati in estate dai gondolieri, invocata dall’autore della lettera, è da tempo avvertita dalla nostra categoria, tanto è vero che ormai da diversi anni sono state formulate proposte in tal senso, senza giungere a una soluzione definitiva in ragione soprattutto delle competenze in materia, assegnate a molteplici Amministrazioni.
I gondolieri, in effetti, hanno ogni interesse a potersi munire di strumenti uniformi per apprestare un momentaneo riparo dal sole durante il loro servizio nel rispetto del contesto unico in cui operano, dovendosi ricordare come i gondolieri stessi siano uno dei più riconosciuti presidi della tradizione storica veneziana”.
“Analoghe considerazioni valgono anche per l’esibizione al pubblico della tariffa stabilita dal Comune di Venezia: esibizione che non solo è prescritta dalla disciplina regolamentare, ma che intende assicurare anche la trasparenza nell’offerta del servizio”.
Anche per tale elemento, condividiamo l’auspicio formulato dal professor Tamborini, di cui ci faremo promotori, affinché venga disposta un modello uniforme dei cartelli da esporre al pubblico”.
“Preghiamo che sia data pubblicazione a queste note, per la quale ringraziamo sin d’ora”.
Avv. Andrea Zuccolo
