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Spinea, ladri si accaniscono con la nonnina: una volta soldi, una volta il Folletto… ma era il nipote

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Spinea, ladri si accaniscono con la nonnina: una volta soldi, una volta il Folletto... ma era il nipote

Quello che può sembrare un gioco innocente può portare a conseguenze nefaste, si sa, e in questo caso un giovane di Spinea ha decisamente esagerato.

D.M. classe 1998 che vive stabilmente con la nonna del ‘36 ha cominciato a rubare all’anziana. In una prima occasione del denaro, 500 Euro che la donna aveva lasciato sul tavolino, poi, dopo pochi mesi, il costoso aspirapolvere della “Folletto”.

La prima denuncia della povera donna, che era naturalmente all’oscuro delle azioni del nipote, è di luglio. La donna racconta ai Carabinieri di essere rientrata a casa dopo aver fatto la spesa e di aver trovato non solo le stanze in disordine, ma dal tavolino erano sparite le banconote prelevate il giorno prima.

I militari svolgono il rituale sopralluogo, trovando effettivamente un disordine ma stranamente “ordinato”, ovvero forse fatto in maniera cosciente, ma soprattutto non trovano nessun segno di effrazione. Magari si può pensare che ci possa stare una dimenticanza, tipo l’uscio dimenticato aperto e il malvivente che ne approfitta. Può succedere.

Ma poi si arriva a fine ottobre e a sparire è il fedele aspirapolvere, pagato quasi 2500 Euro. Anche in questo caso i Carabinieri di Spinea ricevono la denuncia della donna ed il nuovo sopralluogo conferma le stesse modalità dell’estate, grande disordine – selettivo – ma nessun infisso forzato.

I racconti presentano palesi incongruenze, ma infine i sospetti dei Carabinieri fanno crollare il giovane nipote convivente. Di fronte a contestazioni sempre più pressanti, il ragazzo “vuota il sacco”: si è inventato tutto per nascondere le “sottrazioni”, compreso il disordine artefatto ed il fatto di essersi svenduto su Facebook il “Folletto” per poche centinaia di Euro.

Invece che l’informativa per il reato di furto contro ignoti (la nonna ha infatti ritirato l’atto di denuncia/querela), scattava quindi la denuncia in stato di libertà per simulazione di reato del ragazzo.

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