IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

sabato 27 Aprile 2024
16.1 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEVenezia e i turisti"Sono Veneziana orgogliosa. Quando chiedo dico: scusi, per piacere, grazie". Lettere
Questa notizia si trova quiVenezia e i turisti"Sono Veneziana orgogliosa. Quando chiedo dico: scusi, per piacere, grazie". Lettere

“Sono Veneziana orgogliosa. Quando chiedo dico: scusi, per piacere, grazie”. Lettere

pubblicità

In risposta alla lettera: “A Venezia siamo scortesi? Gravissima protesta di una ragazza arrivata a detestare i veneziani”.

Sono Veneziana e orgogliosa di esserlo, della mia venezianita’ che tra l’altro include nel DNA, l’ospitalità, la cortesia e l’accoglienza (dimentichiamo che durante la Serenissima la città era abitata da molteplici “stranieri”? e, nel rispetto delle regole, rigide, tutti andavano d’accordo e, se così non era…) e di questo ne vado fiera.

Viaggio, quindi confronto. Trent’anni fa, a Merano il caffè l’ho pagato 1.200 lire, in Austria, oggi, 2.50 euro, a Parigi, come a Venezia, dai 1.20 ai 2.50 euro dipende dal locale, facile pagarlo di più in zona periferica, piuttosto che in Place Vendome!
Quando chiedo informazioni, lo faccio chiedendo “scusi, per piacere… grazie”, non urlo, non occupo spazi che sono destinati anche agli altri, nei mezzi pubblici mi siedo dove e’ consentito e i bagagli li sistemo in modo da non intralciare, non alzo la voce, non mangio per strada, né mi porto “il sacco” e bivacco sui gradini di una chiesa, sui gradini delle Procuratie nell’unica piazza della città , magari con il fornelletto da camping e la pignatta per fare due spaghetti, non resto seduta sui ponti impedendo il transito e, comunque, se mi si chiede : “scusi, mi fa passare?”, mi alzo scusandomi a mia volta e, magari, mi sento in imbarazzo per avere ostruito il passaggio.

Non faccio la pipì in strada, non passeggio in tenuta da spiaggia in centro città e sui mezzi pubblici, non mi lascio andare ad effusioni, anche spinte, nelle calli, mantengo un ordine di marcia preciso, così da consentire il camminamento in entrambi i sensi, mi rendo conto se chi mi sta servendo e’ locale o “straniero” e, quindi, faccio le mie considerazioni.
Se visito un luogo mi adeguo alle regole, anche, se in generale mi fido di quelle universali che mi accompagnano ovunque vada e dove io sia, educazione e rispetto.
Se ritengo un posto per me troppo caro, lo evito, non fa per me, se però vado a Londra, a New York, piuttosto che a Parigi, so cosa mi aspetta e mi preparo, c’e’ libertà di scelta…. Magari, scelgo di andare alle Canarie…

Pur accettando le riflessioni di tutti, trovando in alcune un fondo di realtà, mi viene spontaneo chiedere: ma vi siete mai posti la domanda di come noi dinosauri veneziani viviamo questa condizione di prigionieri nella propria città?
Si, d’accordo, c’e’ chi ha fatto una scelta di meterse la monea in scarsea, ma gli altri, quelli che vorrebbero viverci, pur nel rispetto dell’ospitalità e dell’accoglienza, ma devono convivere con chi, spesso, si arroga ogni diritto in quanto fruitori di un servizio “a pagamento”, non ricordando che, comunque, si e’ in casa d’altri!

E vorrei, comunque, precisare che in nessuna città dell’Europa io sia stata a visitare un museo mi e’ stata effettuata una riduzione del biglietto, ma ho potuto, in ogni caso, avvalermi delle riduzioni previste per alcune categorie, quale, a voi immaginarlo!
Vorrei, inoltre, ricordare, che quando andiamo a fare la spesa, non ci vengono arrotondati nemmeno i centesimi…

Grazie per l’attenzione.

Rina

(lettera firmata)

Benvenuti a Venezia: “capitale mondiale della sostenibilità”. Lettere

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

60 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Ho comprato un piccolissimo appartamento..e vi assicuro di sentirmi onorata di potere vivere in questa città cammino in punta di piedi e chiedo sempre permesso se devo entrare in un luogo . .perché so bene e non dimentico di essere un ospite ……mi godo in silenzio le bellezze che la città offre ..pago tutto ciò che chiedono le istituzioni e mi sento un buon cittadino …metto piano il televisore per non disturbare chi vive accanto e non faccio mai rumore spostando sedie o mobili …..(cosa che invece fa’ chi vive nei miei dintorni. Ho una nipotina che ,quando viene a trovarmi, sa’ già di non saltare in casa e nemmeno fuori ..di non gridare in casa e nemmeno fuori …. ogni giorno la porto a vedere una bellezza di questa meravigliosa città insegnandole a non spingere quando è in coda a non mangiare per strada e che la pipi’ si fa prima di uscire di casa…..e se proprio deve rifarla basta entrare in un locale pubblico..sedersi consumare e poi andare in bagno….. Gli unici pochi amici che ho sono veneziani doc .. li trovo affettuosi …e splendidi nel modo e nel comportamento…Con questo racconto gentile signora sono d’accordo con lei per ciò che con tanta classe lei ha descritto …..ma perdoni devo sottolineare che…se tutto ciò che lei dice succede…unica colpa è delle istituzioni nonche’ classe politica che continua a depauperare ..violentare e umiliare questa perla rara….a favore dei propri interessi . Non volendo consapevolmente arginare questa ‘invasione di barbari” solo e unicamente per propri interessi e non per tutela della citta’ o dei veneziani….

    • Io amo Venezia, non mi stanco mai si visitarla, ci vengo più volte l anno ma soggiorno sulla terraferma perché i costi alberghieri non potrei sostenerli. Già prendere i traghetti è un salasso, prendere uno spritz e qualche cicchetto costa in media 35 euro in coppia, comprare panini o pizza e cercare di mangiare su una panchina è impossibile! Obbligatorio in piedi come i cavalli! In questa meravigliosa città non c’ è rispetto per i turisti, lo si esige da loro ma no si ha cura di loro. Ovviamente non tutti i turisti si comportano civilmente ma non tutti i servizi sono degni di Venezia. Non c’è un bagno pubblico, per poter fare i bisogni devi spendere, per sederti devi spendere, ad ogni visita mi sento un bancomat. Continuo ad rimanere strabiliata dalla citta e anche dai pochi veneziani che incontro con cui parlo spesso della loro difficile vita in città. Anche loro sono ostaggio dell’ amministrazione pubblica che preferisce facilitare ed aiutare gli extracomunitari, che ormai superano i veneziani, piuttosto che i cittadini autoctoni. Storia nazionale direi, ma qui fa davvero male vedere una perla italiana quasi denaturata dalla propria cultura. Che dire delle chiese che affittano il proprio spazio a mostre pagane anche se non sconsacrate? Sono rimasta allibita dalla chiesa vicino a palazzo Grassi che ospita una mostra a dir poco sacrilega, pedofila e satanista. Pupazzi insanguinati, bambolotti legati al filo spinato, arti amputati, maschere su scheletri con gli occhi neri di chi consuma adenocromo, rappresentazioni di bimbi torturati. Cosa direbbe Cristo se tornasse al tempio
      quando è la chiesa stessa a vendersi all oscurità?

  2. il problema di Venezia è in primis la residenzialità.2500case Ater vuote.
    e in secondo luogo,l’ammministrazione che,permette tutti quei negozi di ciarpame cinese e indiano che ammazza l’artigianato locale,e abbruttisce e svilisce la bellezza e il passato di questa città.
    Cambiando l’immagine,si cambierebbe pure il tipodi turismo,semplice,certo bisognerebbe pure far qualche cosa per le numerose deiezioni canine mollate in ognidove

  3. Generalizzare sui turisti che visitano Venezia non è bello. Sono straniera , faccio la badante a Padova. La settimana scorsa ho realizzato il mio sogno di visitare Venezia. Mi sono comportata da persona educata. Sono rimasta male leggendo frasi che dobbiamo stare a casa nostra e non infastidire i veneziani con le nostre visite. Che tristezza!..

  4. Quello che ha scritto Rina è il pensiero della maggior parte di noi.Tutti si permettono di criticarci ma nessuno si rende conto che ,mentre Venezia viene sfruttata senza ritegno ,di noi cittadini di Venezia non importa a nessuno.
    Nella nostra città sono scomparsi quasi tutti i negozi necessari.Crescono come funghi i bar i b&b
    Negozietti di dolciumi dai mille colori esposti in bella vista , sembra il paese dei balocchi di Collodi ma cosi non è.
    Faccio un semplice esempio :Dovevo andare in cimitero e per prendere il battello sono rimasta in coda con le altre persone (la maggior parte turisti) è arrivato il battello e non sono riuscita a salire ho aspettato il secondo battello e anche qui non sono riuscita a salire al terzo nemmeno.Ho preso i fiori e sono ritornata a casa.
    In coda c’erano anche Veneziani che abitano nell’isola di Murano (fermata dopo il cimitero di s Michele) meta entrambe dei turisti.I veneziani che abitano a Murano devono fare questo tragitto tutti i giorni e la situazione è sempre la stessa.
    Nel periodo dopo il lockdown ci siamo resi conto che Venezia ha bisogno del turismo,ma un turismo che rispetti noi e la città.
    Concludo la colpa non è né dei Veneziani che ci abitano né dei turisti che la visitano ma bensi di chi la sfrutta!

  5. Giuly ho quasi ottanta anni e amo la mia Venezia. Mi fa male vedere tutta questi turisti che non la rispettano. Ho quasi finito la mia vita nella speranza che i veneziani potessero avere anche il diritto di vivere nella loro città tranquilli e pazienti come siamo, ma con gli stessi diritti degli altri. Io sto ancora aspettando un posto macchina al garage comunale da circa 60 anni, ma non ho diritto. Ne è passata di acqua sotto i ponti.

  6. Sono una voce che viene da non molto distante, non voglio analizzare tutte le belle parole della Rina, vorrei dire il mio punto di vista gia’ espresso ad amici docenti veneziani, da parte mia sarei propenso a risolvere i problemi ma vedo partendo da Docenti, Camera di Commercio, Polizia, Carabinieri proprio che devono far rispettare le regole, capisco che l’ educazione e’ importante ma se vengono aumentate le tasse di entrata devono aumentare i controlli igienici, culturali e locali se no’ e’ UTOPIA cioe’ in parole povere BARZELLETTE. Luciano R. Robur.

  7. Brava mi hai tolto le parole di bocca, sono veneziana anch’io e a volte vedo delle porcherie che in altri stati non avvengono. Chi credono di essere questa gente becera che solo per il fatto di pagare un biglietto si credono di comandare. Ma stiano a casa loro, Venezia non ha bisogno di questa pletora di gente, ha bisogno di un turismo di elite che rispetta il ns. patrimonio vecchio di millenni. Brava bisogna aver coraggio di dire quello che si pensa ma bisogna dirlo col megafono da far sentire il ns. sdegno.

  8. Grazie sig.ra Rina, condivido pienamente e le dirò di più essere veneziani è un onore e sono orgogliosa essere veneziana, noi veneziani rispettosi verso gli altri, ciò dovrebbe essere un’insegnamento per molti.

  9. Sono finita a Venezia prima per lavoro, poi per matrimonio. Ho cresciuto due figli con una fatica immensa perché quarant’anni fa a Venezia tenere insieme lavoro, famiglia e figli era una scelta da masochisti considerata la carenza di supermercati, servizi e asili nido. Ce l’ho fatta e giorno per giorno mi sono innamorata di questa signora (stanca e sfiorita come me), che mi riempie l’anima, gli occhi e il cuore. Non me ne andrò e nemmeno i miei figli e, chissà, i miei nipoti, ma proprio per questo chiedo che ci venga riconosciuto il diritto di vivere almeno civilmente. Già ridurre il numero di “invasori” potrebbe essere un buon inizio, gli eccessi sono sempre negativi.

  10. GRAZIEEEEE SIGNORA RINA!!!
    CONDIVIDO TUTTO. E TUTTO TORNA A MEA: CHI AUTORIZZA NUOVI LOCALI, NUOVE LOCAZIONI? TUTTO FOTOCOPIA UNO DELL’ALTRO. LO HA RICORDATO: LA SERENISSIMA ERA ED È ACCOGLIENTE SENZA DISTINZIONE DI RAZZA, RELIGIONE E COLORE DELLA PELLE. ALLA REPUBBLICA ( MAI COME IN QUESTO CASO “RES PUBLICA” ) INTERESSAVANO I SCHEI ED IL BENESSERE E SALVAGUARDIA DELLA CITTA E DEI CITTADINI.
    CHE NON AVESSERO LA PUZZA SOTTO IL NASO LO DIMOSTRA IL FATTO CHE LA FLOTTA TURCA A LEPANTO ERA QUASI TUTTA COMPOSTA DA GALEE COSTRUITE….. NELL’ARSENALE, GUARDA CASO! VENEZIA CON I TURCHI COMMERCIAVA.

    ADESSO CHE ABBIAMO LE ORDE DA 70/80MILA AL GIORNO E I DINOSAURI CALANO SEMORE PIÙ, CHI SI DEVE PREOCCUPARE DI METTERE UN LIMITE ?
    I TURISTI DICONO CHE È COLPA DEI VENEZIANI, MA LORO NON SANNO CHE NOI NON POSSIAMO INTERLOQUIRE E NON SIAMO ASCOLTATI DAI NOTABILI!
    SEMPRE VIVA SAN MARCO VIVA LA NOSTRA N O S T R A BENEAMATA VENEZIA. FRAGILE COME IL VETRO DI MURANO MA DA UNA BELLEZZA DA LASCIARE SENZA RESPIRO!
    TUTTI UNITI. TUTTI FRATELLI.

  11. Sono d accordo con la signora e da veneziana anch’io desidero rispetto per la mia città.pero’ devo essere sincera : sono intervenuta più di una volta in difesa di qualche malcapitato che non capiva nemmeno le parolacce che qualcuno gli stava indirizzando.

  12. Eh si, I maleducati sarebbero i veneziani… Io dico invece che hanno sin troppa pazienza a vivere schiacciati dai turisti tutto l’anno, trovarsi gente in entrata di casa a curiosare, o a urinare in fianco alla porta di casa! Abbiamo Fin troppa pazienza: io le 120.000 persone che ci assaltano ogni giorno Le manderei via Minimo a calci nel sedere! Abbiamo diritto di vivere in pace, e semmai i soldi che portano i turisti andrebbero divisi a beneficio di tutta la cittadinanza! E invece paghiamo tutto doppio, e la casa il triplo per colpa loro! Siamo dei santi.tra poco… Martiri!

  13. Sono veneziano ma abito a Cavallino Treporti.
    Ho lavorato in giro per l’Italia e molto spesso all’estero, anche in paesi lontanissimi dove, incredibile, dovevo spiegare cos’è Venezia e la sua unicità perchè sconosciuta.
    Ma sempre ho invitato chi desiderava visitare la Serenissima di evitare assolutamente d’entrare dalla “porta di servizio” della città ma invece entrare “trionfalmente” dalla porta maestra, la via d’acqua che dal porto di Lido e San Nicolò entra in bacino San Marco: l’entrata naturale e maestosa per godere in modo indimenticabile il primo aproccio a Venezia. La motonave che prima di accostarsi all’imbarcadero fa la “piroetta” davanti al molo della piazza, benchè per noi veneziani sia scontata, rappresenta per il visitatore il giusto ed ineguagliabile finale della piccola crociera.
    Arrivando in questo modo naturale e straordinario, la città d’acqua si presenta in tutta la sua superba bellezza ed invita l’ospite al doveroso rispetto; agli antipodi invece la sensazione per chi arriva via terra dalla “porta di servizio”.
    Medesima impressione di chi intende visitare un palazzo, magari affacciato sul Canal Grande, entrando dalla porta in calle invece che dalla facciata sul canale…

  14. Brava.. Appoggio in pieno, sono Veneto e spessissimo andiamo a Venezia anche solo pe fare due passi..
    Ho sempre trovato i veneziani gentili e garbati e orgogliosi di essere veneziani, cosa che invece non è per molti turisti

  15. Purtroppo a Venezia la densità demigrafica é elevatissima in seguito alle massive presenze di turisti. Spesso lo spazio cittadino é talmente poco fruibile per colpa della densità di persone, che un cittadino residente alla fine si gode 1 cm quadrato appena della venezia pubblica. Chi vive in privato puó avere spazi migliori ma non sempre. Quando il territorio in cui si vive, diventa troppo popolato, si innescano anche effetti psicologici di straniamento che vengono acuiti da comportamenti spesso troppo strani di visitatori. Il singolo individuo a Venezia, in un contesto multiculturale e multicomportamentale cerca sempre di differenziarsi da altri e spesso il turista assume comportamenti stravaganti e trasgressivi. Venezia nella sua singolarità viene spesso vissuta come un luogo per evadere, facendo eco al carnevale, al permissivismo, all’estro artistico e tanti altri fattori come in una arena aquatica in cui fare teatro diventa la quotidianità… Goldoni lo sapeva già alla sua epoca. Anche sotto il governo ducale, Venezia città fu sempre un luogo della commedia umana: un gran palcoscenico in cui l’ordine era difficile da mantenere per la troppa gente che frequentava la città. Oggi forse é meglio di una volta: se qualcuno leggesse le sentenze del consiglio dei X in epoca tardo repubblicana e le esecuzioni, i litigi etc. gli verrebbe la pelle d’oca: condanne capitali, squartamenti, pubblico dileggio, bandi, intrighi… Venezia era temuta per la severità delle sue leggi. Oggi Venezia é un salotto di gransignori, di lavoratori, di artisti, di marinai, di studenti, di turisti, di stranieri, di dame e cavalieri, di miseri come di poveri… In una compagine cosí varia di attori é difficile trovare la normalità. “Lassar star perché no podemo cambiar il mondo né ben né mal… Il mondo xe cussí… Ghe vol solo tanta pazienza”.

  16. Si,però chi affitta o vende sono veneziani,perche’ nascondersi dietro un ago.vuoi che i veneziani restino a Venezia? DimeZza il prezzo di immobili e affitti e vedrai che restano.poi ogni manifestazione è buona per attirare e pubblicizzare alle folle. Vedi redentore, carnevale,e feste varie.il problema è che piacciono gli sghei

    • I Veneziani sono privati cittadini ed hanno la libertà di agire come meglio credono,in merito ai loro beni.
      Ci sono molto piú di 2500 case ater vuote a Venezia e isole,non ci sono concorsi ,perchè,dicono,non ci sono i soldi per metterle a “norma”.
      Credo siano bugie,un tempo ,si fac

  17. Di fatto la globalizzazione ha portato ad avere due gruppi “dominanti”.
    I neostraricchi che coi soldi pensano di poter fare quel che vogliono alla faccia dei poveracci che stentano a campare.
    E i poveracci del low cost che pensano di poter fare quel che vogliono in una sorta di risarcimento sociale.
    Li accomuna la totale ignoranza di ciò che stanno vedendo e la sfrenata esigenza di far sapere a tutti attraverso i social che ebbene sì, sono a Venicedisneyland.
    Tra i due gruppi si aggirano smarriti i pochi che amano la città per la sua arte, la sua storia, le calli deserte di sera, la laguna nebbiosa all’alba. Purtroppo una specie che si avvia all’estinzione.
    Ma quel che temo è che per soddisfare il desiderio di un paio di miliardi di persone che “vogliono vedere Venezia almeno una volta nella vita” sarà necessario costruirne una copia da qualche parte. Magari in Cina.

  18. La gentaglia che viene a Venezia evidentemente è il segno di questi tempi, maleducazione e mancanza di rispetto sono all’ordine del giorno ma possibile che si trasformino quando sono a Venezia o sono sempre così?

  19. Grazie signora Rina. Io sono uno di quelli che resiste e sopravvive. Per me chi viene a venezia perché fa chic può anche restare a casa. La nostra città è modello di stile, arte e saper vivere. G.F.

  20. A Venezia ho una casa in affitto ,regolarmente registrato,dal 2009.una città meravigliosa,qualità alta del cibo che costa meno della città nella quale vivo.i veneziani sono gentili,curiosi e disponibili verso il prossimo,simpatici.adoro Venezia e i veneziani.purtroppo turisti sempre più “brutti”

  21. Ciao a tutti, ho anche io una piccolissima proprietà a Venezia, mi sono innamorata della città quando mia figlia ha fatto l’università alla Ca Foscari, Venezia è una città difficile per viverci ma non credete che vivere a Roma Firenze o in qualsiasi centro storico delle città d’arte sia diverso.
    I veneziani, che spesso si lamentano, sono secondo me gli stessi che hanno venduto le loro licenze commerciali ai cinesi pakistani o bengalesi di cui si lamentano adesso.Ad ottobre ero a Venezia e in vaporetto con 2 valigie per andare in stazione, ho sentito dire…” siamo diventati portabagagli…fortuna che viene novembre…”Senza turisti non vivete però!!

    • Esattamente,da Veneziana residente,la penso anche io cosí.Sa,quanti negozi hanno chiuso,di artigiani,perche il fondo di cui erano affittuari ,e stato ceduto a Cinesi?
      Però,le dico anche,con cognizione di causa,ci sono molto proprietari di immobili ,e non parlo di uno ,ma di sette /dieci ,fondi di negozi che non sono Veneziani ma milanesi?

      • Allora in tal caso ,è l’amministrazione che,dovrebbe intervenire,e le assicuro,ne ha la facoltà,è già stato fatto anni fa.
        Dovrebbero mettere dei paletti,che negozio vuoi aprire?
        ok questo si ..No questo no

  22. Concordo con quanto scritto dalla signora Rina e plaudo alle sue parole ed al garbo con cui le espone. Personalmente sono convinta che, se ci si rivolge al prossimo con cortesia, si ottiene cortesia. Ma di fronte alle orde di turisti maleducati ed arroganti la cortesia non conta! E purtroppo sono convinta che molta colpa dell’inciviltà che contraddistingue il turista sia imputabile al disinteresse delle istituzioni di fronte a comportamenti ormai radicati. Infatti a Venezia come Roma e in ogni altra località del nostro Bel Paese si assiste a scene deplorevoli con scarsa presa di posizione da parte delle autorità e, diciamocelo, poca indignazione da parte dei cittadini! La signora cita Vienna, Londra e Parigi; potremmo aggiungere una pletora di località grandi e piccole nel mondo dove il rispetto e l’educazione sono alla base della convivenza quotidiana!

  23. Non sono veneziano, ma ci vengo spesso….in punta di piedi, rispettoso ed affascinato dalle meraviglie della vostra città. Bellissima e fragile, se mi permettete il termine. Concordo pienamente con quanto scritto dalla signora Rina.
    Fabrizio da Reggio Emilia

  24. Rina sei grande io purtroppo non vivo più a Venezia però veneziano tt la vita canareggio croce de legno in bocca ghe indemo NATI E DNA DI UNA REPUBBLICA MARINARA PIÙ POTENTE CHE C’ERA È ORGOGLIOSO DI ESSERE VENEZIANO CITTÀ UNICA E PIÙ BELLA DEL MONDO E DUNQUE QUANDO QUALCUNO RIESCE A VISITARE VENEZIA DOVREBBE BACIARE PER TERRA PRIMA DI ENTRARE

  25. Ho da qualche anno una casetta a Venezia dove passo diversi mesi l’anno. Negli altri mesi affitto, minimo tre notti per evitare il
    Mordi e fuggi, con mille raccomandazioni su rifiuti, rispetto per la città ecc. tutti tranne uno segnalato da me al Comune che non ha pagato la tassa di soggiorno, tutti si sono comportati bene, e i più hanno un grande amore per la città. Attenzione a non fare generalizzazioni sui turisti. E ps i miei affitti sono tutti dichiarati e ci pago le tasse. A parte versare la tassa di soggiorno che è abbastanza alta. Si i veneziani possono sembrare bruschi all inizio ma poi sono affettuosi accoglienti ed efficienti.

    • Mi scusi sig.ra Annina lei affitta ai turisti e non vive a Venezia, così scarica agli altri il problema. Non basta dire che siccome pagano si comportano bene. Lei sfrutta la città, noi veneziani ci troviamo turisti dappertutto nelle case, nei supermercati ect. Il turista dovrebbe andare in albergo dove viene gestito, informato sui comportamenti da assumere in città. Insomma sig. ra Annina lei avrà comprato la casa a Venezia ma non abbiamo fatto un gran acquisto. Mi scusi per la franchezza ma vivo e lavoro a Venezia e state affondando qsta città solo per un vantaggio economico

  26. Grazie sig.a Rina, da veneziana condivido pienamente tutto quello che lei ha esposto in modo chiaro ed educato. Io credo che la cosa principale che manca in moltissimi dei nostri visitatori sia l’educazione e questa condizione li spinge all’arroganza. Grazie ancora.

  27. Condivido in pieno, quanto scritto da questa concittadina e la ringrazio! Questa persona rispecchia in pieno l’essere veneziano e l’essere veneziano nel rispetto anche dei nostri antenati e di quello che ci hanno lasciato, come eredità morale, artistica e storica. Dovremmo farne tutti tesoro.

    • Quanto scritto dalla signora Rina dovrebbe essere patrimonio comune di tutti, veneziani e non.
      La maleducazione dipende certamente da mancanze da parte dei genitori, ma in età adulta non si può giustificare in nessun modo.

  28. abbiamo dato l’idea che Venezia fosse una città per tutti, anche per i discendenti dei Vandali. Adesso ci lamentiamo se arrivano i vari Bingo Bongo e fanno tutto quello che vogliono?

  29. Perfetto signora Rina la ringrazio per essere stata la portavoce di noi pochi veneziani ormai rimasti. Ho viaggiato purè io a lungo. E nessun straniero si comporta a casa sua com’è quando è qui da noi.
    Grazie

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img