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Benvenuti a Venezia: “capitale mondiale della sostenibilità”. Lettere

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Buongiorno
Vi scrivo da Castello, un sestiere un tempo vivo e popoloso ma che anno dopo anno si sta trasformando nell’appendice del parco a tema conosciuto come “Venezia”. Per rendersene conto basta guardare i campanelli, dove i cognomi delle famiglie sono rimpiazzati dalle “locazioni turistiche” che imperversano nelle calli. D’altronde, gli abitanti invecchiano e muoiono senza essere sostituiti dai figli, più propensi a sfruttare gli appartamenti come fonte di reddito.

“E come dargli torto” direbbe qualcuno, visto che per gli affitti turistici non c’è l’obbligo di partita IVA, con la garanzia che l’alloggio tornerà “a disposizione” quando gli ospiti se ne saranno andati. Alcune città limitano il periodo in cui una casa può essere affittata ai visitatori, ad Amsterdam addirittura è obbligatorio risiedervi per almeno 4 anni. E a Venezia? Nulla, anzi, nessuno si prende la briga di effettuare dei controlli, tant’è che l’andirivieni di trolley interessa anche i pianterreni che non espongono targhe.

Il sestiere si sta spersonalizzando, trasformandosi in un “far west” dove mancano la sorveglianza civica e il rispetto delle norme sostituiti dal “siamo in vacanza, facciamo come ci pare”.
Dalle tavolate in campiello ai “check-in” notturni, dalle urla all’abbandono dei rifiuti: ecco (nella foto) come si presentava a mezzogiorno il Sotoportego Secondo Venier a due passi dall’Arsenale.

Da quando c’è la raccolta porta-a-porta mi sveglio alle 8:00 per consegnare il sacchetto agli operatori, ma evidentemente tale pratica non vale per i “vacanzieri”, autorizzati a dormire fino a tardi e ad abbandonare le “scoasse” dove capita. Ed è così che il sotoportego ha ormai assunto il ruolo di “discarica” con immondizie lasciate là dalle 10:00 fino al mattino successivo, attirando gabbiani e topi che sono ormai una presenza fissa.

Uno, due sacchi diventano dieci, venti in quanto ognuno si sente “autorizzato” a lasciare i rifiuti lì, “tanto ce ne sono altri”.
Nei mass media ci si sciacqua la bocca parlando di “Venezia capitale mondiale della sostenibilità”, ma che cos’è davvero il “turismo sostenibile”? Su Wikipedia si legge: “un tipo di turismo promosso da operatori che rivolgono una particolare attenzione al rapporto tra attività turistica e natura” e che “adottano strategie operative affinché tale rapporto sia all’insegna dell’armonia e del rispetto”.

Non solo, poco più sotto si aggiunge che l’obiettivo principale è “la preservazione dell’ambiente naturale” e la “ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo e natura che favorisca la miglior convivenza possibile” perché “la gestione delle risorse” deve soddisfare “le esigenze economiche, sociali ed estetiche di base, preservando l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali e la diversità biologica”.

C’è qualcosa di tutto ciò nella direzione che ha preso Venezia? E’ un “turismo sostenibile” quello che, oltre a non fruttarmi niente, mi fa vivere a due passi da una discarica con la paura che mi entri in casa un topo? Per la cronaca: ho contattato Veritas, mi hanno risposto che manderanno un operatore, ma che il compito di sanzionare spetta ai vigili dopo un eventuale posizionamento di telecamere.
Proseguirò in questa direzione, segnalerò, mi batterò, ma l’impressione è che noi ultimi residenti siamo sempre più soli, “colpevoli” solo di non aver mollato, di non esserci trasferiti, di non aver “messo dentro i turisti”.

Qualcuno che vive di “affittanze” mi accuserà di invidia, di querulomania o di “non farmi gli affari miei” ma la verità è questa: al di là degli slogan e delle belle parole, non c’è nulla di “sostenibile” nella Venezia del 2022, una città alla mercé degli speculatori e dei disonesti che guardano a “scarseare” impedendoci di vivere come facevano i nostri antenati.

Anche perché, non dimentichiamolo, in mancanza di regole vige la “legge del più forte” ovvero quelle dei proprietari, che affittano a prezzi folli offrendo lavori low-cost (es: le pulitrici) che non permettono di pagarli. In cambio di che cosa? Di battelli pieni e di immondizie? È questo il concetto di “sostenibilità” di chi ci amministra?

Spero che questa lettera aiuti a riflettere.

Lettera firmata

“È vero. Venezia non è solo dei veneziani, ma deve essere preservata per i turisti, non consumata da loro!”. Lettere

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  1. Basterebbe controllare se le affittanze turistiche abbiano o no le fosse settiche. Ne bloccheresti l’80% ! In quanto alle immondizie, se si esce di casa all’alba, si portano al punto di raccolta, in ogni sestiere ce ne sono diversi e poi si va al lavoro…E i cari turisti, se si portassero un sacchettino ove inserire le loro sporcizie, poi se le porterebbero anche via, non gravando sui veneziani che dal turismo hanno solo immense rotture.

  2. Caro Fabio Mozzato,
    io non difendo i turisti a spada tratta, ma poiché vivo a Venezia so i problemi che ha Venezia, soprattutto per la spazzatura.
    Non è permesso avere degli orari prestabiliti per la raccolta. Non siamo tutti pensionati. Abbiamo una vita, abbiamo un lavoro.
    Inoltre ho fatto delle foto qualche anno fa fuori dell’imbarcadero del Tronchetto.
    Con tutta la massa di gente che transita, c’erano due piccoli cesti dell’immondizia che straripavano di rifiuti.
    Dove devono mettere le immondizie i turisti?
    Le immondizie non sono solo i sacchetti, sono tutto il resto: bottiglie vuote, fazzoletti, carte varie etc.
    Ora il Comune ha risolto e come ha risolto? Togliendoli.
    Almeno prima venivano ammucchiati nei cestini e all’esterno, ora dove capita capita.
    Quindi il problema dell’immondizia, turisti o non turisti, c’è e sempre ci sarà.
    Io preferirei vedere in alcune zone di raccolta, dei cassonetti come a Mestre, dove il cittadino anche alle 11 di sera può portare l’immondizia.
    Veniamo da 2 anni di pandemia (turisti poco o niente), ma il problema delle immondizie non è risolto.

  3. Di cosa stiamo parlando? Ci sono moltissimi appartamenti in vendita a Venezia e come è stato scritto qualche giorno fa anche a prezzi convenienti rispetto al passato.
    Perché chi vuol vivere a Venezia non approfitta di questa opportunità?
    Di turisti negli appartamenti dati in locazione non c’è nemmeno l’ombra.
    Le immondizie sono lasciate così dai veneziani perché non possono vivere con le immondizie a casa.
    C’è chi non ha un terrazzino e magari va a lavorare alle 7 di mattina prima che passi l’operatore ecologico.
    E quindi che fa?
    Le lancia nella prima calle utile che trova quando va a lavorare.
    Io non so chi sia la scienza che ha organizzato questa raccolta di immondizie.
    E’ invivibile.
    In pochi metri quadri una persona si deve tenere carta cartone vetro plastica umido e secco anche per giorni.
    Siamo realisti e guardiamo la realtà da tutti i punti di vista e non solo perché ce l’avete su con le locazioni turistiche che ora come ora sono chiuse.
    Questi articoli devono essere analizzati a fondo e allora diventano attendibili, altrimenti sono ridicoli perchéè si scagliano contro i turisti che non ci sono

    • Cara Patty, stai mentendo in maniera vergognosa.
      E’ da capire se lo fai perché non sei informata o se sei in malafede come tutti quelli che vogliono schei , schei, sempre più schei e quindi non si può dire le cose perchè rovinano gli affari.
      Le AFFITTANZE TURISTICHE SONO TUTTE APERTE!
      Qua da me (Castello) ci sono gli “ospiti” che escono dai portoncini con scritto sul campanello “AFFITTANZA TURISTIICA” e appoggiano il sacchetto delle immondizie dove capita.
      Io, se non voglio alzarmi alle 8, lo porto alla barca alle 10 qual è il problema?
      Turisti ce ne sono sempre stati tanti anche in questi giorni, e gli appartamenti sono sempre pieni in tutti weekend.
      La Coop di via Garibaldi è sempre stata affollata anche di “ospiti” per tutto l’inverno. Anche nei momenti peggiori del Covid.
      Basta chiedere per conferme.
      Ieri mia figlia che doveva andare a lavorare è rimasta BLOCCATA in una calle vicina a san marco perchè c’erano così tanti turisti che si è congestionata, non si si muoveva più… e non è ancora carnevale…
      Per ultimo: i sacchetti di immondizia nessuno della mia famiglia li ha mai lanciati, forse parli di qualcuno della tua famiglia.
      Ma proprio: di cosa stai parlando?
      E ridicole sono proprio le cose che dici

    • Mi scusi, forse lei è uno di quelli che affitta ai turisti, dato che li difende a spada tratta? La maggior parte della spazzatura che vedo in giro vedo anche chi la lascia, e sono prevalentemente turisti! Oppure i proprietari Del B and B che Gettano loro I sacchi di spazzatura spazzatura direttamente Nei cestini dei rifiuti in strada, come visto fare a Ca’ Foscari! Unica cosa in cui le do ragione è il sistema di raccolta che è vergognoso, grazie all’idea del nostro Comune! Non si può pensare che la gente stia a Casa fino alle 10:30 Ad aspettare la raccolta porta a porta, o se la tenga in casa per giorni perché alle sette deve andare al lavoro! Questo bisogna cambiarlo: le barche coi cassonetti Devono essere presenti per molte più ore e anche di Sara.con quello che paghiamo di tasse rifiuti, questo sarebbe il minimo!

  4. Venezia che se ne dica resta a prescindere la città più bella del mondo per la sua unicità,null’altro è paragonabile a tale bellezza,da veneziana però debbo dire con grande tristezza nel cuore che non la riconosco quasi più,purtroppo si sente quando si passeggia si guardano le vetrine e si respira,i ricordi riaffiorano a quand’ero bambina è con la mia mamma andavo a trovare il mio papà che lavorava al caffè Florian,ora capisco che tutto quello che mi circondava era pura magia,quella magia ora purtroppo offuscata dal selvaggio consumismo e selvaggia avidità a chi a permesso negli anni di stuprare tale poesia,scusate,questo è un mio personale pensiero ma io ci sono nata e ci vivo e mi dispiace davvero di tutto quello che sta accadendo.

  5. Sono di famiglia veneziana ed a Venezia ho vissuto negli anni ottanta fino al 2000. Sono riuscito a vedere ancora qualcosina della socialità e dei locali che c’erano e animavano la città. Vedere e sentire i profumi delle mescite di vino, delle drogherie, delle pasticcerie o delle torrefazioni dove gustare un meraviglioso caffè tra i sacchi di caffè crudo provenienti da paesi lontani …. potrei elencare molte altre cose che non trovo più adesso. Quando faccio un salto a Venezia é piuttosto doloroso constatare che manca la luce che solo una comunità può dare. Gli affitti turistici selvaggi e lo sfruttamento del patrimonio artistico e naturale sono ormai così diffusi ovunque , che vien da essere pessimisti sul futuro. Invece, però , spero che Venezia , che cosi spesso ha anticipato di secoli molte cose, diventi presto un modello virtuoso, realmente virtuoso,2 di sfruttamento. Si può fare, Venezia se lo merita

  6. VENEZIA ormai è stata affondata dall’italia e dalle sue pseudo e farlocche normative folli e spesso assurde….ai tempi della Repubblica Serenissima con quei veneziani mica ci entravi a fare i tuoi porci comodi, ma stiamo parlando di centinaia di anni fa ormai…oggi quei pochi residenti devono rassegnarsi al degrado sociale politico e culturale che è tipico di questo inutile e dannoso paese. …quindi negozi che non c’entrano nulla con la città, gestiti tra l’altro da cinesi, indiani, pakistani, etc…ce ne saranno sempre di più, come affitti in nero per turisti e vacanzieri che di questa immensa città non sanno na mazza davvero e manco se ne fregano….purtroppo VENEZIA per quello che rappresenta, per quello che è stata, meriterebbe grande rispetto ma è stata sacrificata, amen

  7. Il problema degli affitti turistici non è creato dal residente che si tira fuori una busta paga inventandosi un appartamento dal magazzino (tanto per dire), il problema è chi ha case e affitta 20 appartamenti sotto false intestazioni, tra cui pure gli albergatori che affittano gli appartamenti oltre all’albergo

  8. I sporchi sono i proprietari che affittano le case ai turisti senza dare loro le giuste indicazioni di comportamento , ma anche i veneziani che lasciano le immondizie in strada, e sono la vera piaga della città. Date multe da 10 mila euro in sù.

  9. Tutto vero, falsi residenti che usufruiscono delle agevolazioni prima casa. Purtroppo le varie correnti politiche hanno favorito questa situazione, maturando il tessuto urbano. Ormai non più reversibile.

  10. …chi non si oppone e tace prima,piange dopo quand’e troppo tardi… Da usando sono nato ho cercato di oppormi a questo, ma non ho mai trovato un minimo sostegno o collaborazione dai veneziani!Tanto calcio,ombre,spritz, ciaole e… “va avanti ti che dopo arrivo”…

  11. Caro signore,
    questa città da molti anni ormai è diventata una Disneyland fuori controllo, dove i visitatori, molto spesso italiani o addirittura limitrofi, si sentono autorizzati a fare qualsiasi cosa, come mangiare seduti per terra e sui ponti. Il loro fotografare indistintamente ogni cosa, da Piazzale Roma in poi, è un sintomo della generale indifferenza. Si tratta di un turismo mordi e fuggi, che non consuma quasi niente, entra nei bar senza salutare e punta direttamente al cesso, per non pagare neanche un caffè.
    Grandi compagnie di viaggio hanno ormai i loro programmi che prevedono l’ingresso di molte migliaia di persone al giorno.
    Ormai la battaglia è persa, se mai c’è stata una battaglia, dato che i veneziani, ormai ridotti a quattro vecchi, se ne sono fregati.

  12. È la crisi dell’albergazione e della residenzialità. Una possibile soluzione per ovviare due problemi in uno sarebbe tenere gli appartamenti della città ad esclusivo uso residenziale costringendo così il turista che vuole soggiornare a Venezia a stare solo in albergo. Ci guadagnano i residenti, ci guadagnano gli albergatori e ci guadagna pure la Veritas. Ci perdono gli speculatori degli immobili

  13. Frequento Venezia da 5 anni per lavoro. Non ce l’ho col turismo, che credo sia unica fonte di reddito della città, ma sicuramente con la pessima gestione. Tipologie di negozi senza alcuna logica, una valanga di negozi chiusi perché costi affitto alle stelle anche in questi periodi bui, costi che solo grandi catene o investitori stranieri, possono permettersi. Chiude una bottega e se riapre ci ritrovi un negozio di cioccolata, se va molto bene. Par di essere in montagna. Un incrocio tra un centro commerciale e una periferia declassata. Forse i turisti nn ci fanno caso, ma chi la conosce, è tutto molto triste. Ciò che manca a Venezia è il controllo su qualunque fronte e il rispetto delle regole, di un piano che regoli la tipologia delle attività, ammesso che ci siano. Nella più bella città del pianeta, dovrebbero esistere solo attività coerenti con i suoi preziosi prodotti: vetro di murano, maschere, food, arte. Che tristezza. Cmq pur se pochi, i veneziani dovrebbero ribellarsi. Dare una smossa a chi se ne dovrebbe occupare.

    • Nella città più bella del pianeta mi ripiacerebbe che oltre “food”,”murano glass”, e tutti gli altri cliché nominati rientrassero anche le attività che mostrano un segno di vita cittadina (perché bello il vetro di murano, ma a parte ratti se qua ti serve una lavatrice sei f….uto)

  14. Welcome Venice!! Una città che diventa sempre di più x i turisti. Assurdo! Tutti troppo legati ai soldi facili!! Nessuna legge che regolamenti. Purtroppo assistiamo a questo scempio anche in altre città

  15. Purtroppo la locuzione turismo sostenibile costituisce di per sé stessa un ossimoro. Il turismo non è e non può essere più sostenibile da diversi decenni. Se fossi un chioggiotto in questo momento sarei terrorizzato. E invece no, tutti guardano con invidia a Venezia e alle nostre presunte ricchezze (ma guardate che rispetto ai Padovani, tanto per fare un esempio, siamo quattro poveracci ormai) e non si rendono conto che la contropartita degli introiti turistici e la perdita di tutto il resto.
    L’unico modo per rendere sostenibile il turismo è innanzitutto ridurne i numeri. Ma vi pare sia una strada percorribile? Quindi, non vedo altra chance per il futuro che morire di turismo. Il mondo intero è infettato da questa piaga e la bellezza è diventata una maledizione.

  16. A Venezia non si trovano case in affitto per residenti o se raramente capitano,con affitti improponibili e garanzie assurde(anni anticipati, cauzioni stellari ecc.). Se non ci fossero le locazioni turistiche( molte in nero), i proprietari verrebbero forse a più miti consigli. Un obbligo di affittare minimo per 4 anni sarebbe un buon deterrente assieme a degli efficaci controlli sui redditi dei proprietari.

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