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“A Venezia (ma non solo) zanzare e mosche sono moltiplicate” e la lettrice ha ragione…

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“A Venezia (ma non solo) zanzare e mosche sono raddoppiate” la segnalazione di oggi della Sig.ra Emilia ci induce ad una riflessione. “Avete provato recentemente ad andare a Sant’Elena? E’ una lotta continua contro le zanzare che ti pungono ormai a tutte le ore, mentre una volta uscivano solo al tramonto… Si è privi di camminare se non mettendo addosso il (prodotto repellente per gli insetti, ndr)”.
“Non basta, se si è in passeggiata in due, come nel mio caso, non si può nemmeno parlare perché le mosche ti entrano in bocca”. “E’ una cosa veramente schifosa, il tratto che va dai Giardini a Sant’Elena è infestato dalle mosche (oltre che dalle zanzare che pungono) che ti vengono addosso sul viso, sulle braccia, sulla fronte, è un continuo… Ma non le fanno più le disinfestazioni??”.

Il problema non è solo veneziano, se vogliamo allargare la visuale. La zanzara in questione è la Culex pipiens, quella più comune, che punge di notte e il problema non è solo quello del prurito dopo una puntura, ma anche quello questo esemplare è il maggior imputato per la trasmissione del virus del West Nile.

Il numero degli insetti aumenta in misura esponenziale, da cosa dipende ciò? Secondo gli esperti la “crisi climatica” è la risposta. E il problema non è solo italiano, secondo un recente studio pubblicato poi sulla rivista Biology Letters, a causa del climate change, gli insetti avanzano sempre più a sud dell’equatore. Un gruppo di ricercatori della Georgetown University di Washington ha osservato che l’espansione delle zanzare avrebbe raggiunto una portata decisamente vasta: hanno stimato, infatti, negli ultimi 120 anni le zanzare anofele nell’Africa sub-sahariana avrebbero guadagnato una media di 4,7 chilometri a sud dell’equatore all’anno.

Ma, nella pratica, come fa la crisi climatica, a far aumentare il problema? Le zanzare si sviluppano soprattutto nelle zone ad alte temperature e il mondo è più caldo almeno di 1,2°C rispetto al periodo preindustriale. E i problemi non nascono solo in abbinamento alle temperature: in uno studio del 2011 gli scienziati hanno stimato che le specie di zanzare terrestri muovono il proprio areale di distribuzione di 1,1 metri ogni anno verso maggiori altitudini e si spostano di 1,7 chilometri l’anno verso latitudini più polari.

In Italia ci sono attualmente 70 specie diverse di zanzare, alcune delle quali in grado di trasmettere malattie infettive gravi. E in Europa siamo già al primo posto per le patologie trasmesse.

A livello di habitat, l’Italia è un Paese che ha un clima adatto al proliferare delle zanzare: caldo e umido. Le concentrazioni maggiori delle popolazioni si registrano nell’area della Pianura Padana, ma anche le fasce costiere ricche di zone umide dell’Italia centrale e del Meridione pullulano di questi insetti.

Per tutti questi motivi, ma anche per la tranquillità della Sig.ra Emilia, sarebbe opportuno ripristinare le disinfestazioni, a Sant’Elena come negli altri parchi pubblici.

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10 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. È vero si è pieno di mosche e zanzare ….. C’è anche un ordinanza del comune che ordina di tenere i giardini con l’erba tagliata , mettere la zanzariera sui recipienti della raccolta di acqua piovana , di svuotare le casse di condensa dei condizionatori , di svuotare i sottovasi o di usare prodotti antilarve biologici ( il comune li fornisce gratis )….. etc… Se la seguissimo tutti forse le zanzare sarebbero di meno …. vero è che mancano anche i loro predatori come rondini e passerotti….ma invece di lagnarci sempre vediamo se tutti noi ci prodighiamo nel seguire le indicazioni dell’ordinanza ….

  2. A Mestre stessa situazione, non si possono portare i bambini al parco…ma anche per le strade, a scuola non parliamone…dovrebbero essere di routine visto l’aumento esponenziale di questi insetti fastidiosi e potenzialmente ormai pericolosi

  3. Cari Signori, durante i lockdown gli enti locali pagavano stipendi e onorari dei dipendenti che stavano a casa attraverso dei tagli ai bilanci, e tra questi tagli c’era pure la disinfestazione da insetti. All’epoca i giornali ne parlarono, ma la gente era tutta contenta di starsene a casa, fregandosene di ciò che avrebbe comportato il fatto di prendere soldi senza lavorare.

  4. In campo S. Polo non c’è pace con le mosche per adulti e bambini che giocano, sono peggio delle zanzare. Dicono che le mosche sono attratte dai campi magnetici ed è per quello che girano sotto i lampadari. Fosse mai che c’entrano le due mega antenne?

  5. Oggi siamo stati a S.Michele e gli insetti vari ci hanno divorato. Mi fa piacere essere utile alla natura, ma tutto ha un limite. Invece che i dissuasori per i gabbiani, spruzzate qualcosa di buono (non tossico) per salvarci. O costa troppo ?

    • Mancano gli uccellini, dove sono finiti i passerotti (seleghette) mangiavano zanzare mosche tarme e altro in gran quantità, bisogna rintrodurli e proteggerli invece si intossicarci di disinfestanti chimici pericolosi…..

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