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Sitran annuncia il programma. “Venezia, Mestre, Marghera, tre realtà diverse per storia e tradizioni”

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L’avvocato Marco Sitran (al centro, in piedi)

L’avv. Marco Sitran annuncia il suo programma con la sua visione di Città in questa campagna elettorale. «A breve presenteremo la lista civica a Mestre, Marghera, Venezia e isole – anticipa il candidato sindaco -. Le due conferenze stampa ufficiali si terranno l’8 settembre a Venezia all’Hotel Ca’ Sagredo e il 15 settembre al Bistrot a Mestre. Poi presenteremo il nostro programma il 10 settembre a Burano, l’11 a Murano il 14 al Lido. Abbiamo le soluzioni ai molti problemi che affliggono il territorio, soluzioni a portata di mano, se solo si vuole».

La politica non deve essere ricerca di consenso, ma affermazione di idee e valori. «Dopo quasi un secolo sarebbe il caso di cambiare nome al Comune di Venezia: Venestre? Mestrezia? La battuta, scherzi a parte, ha già in sé la sua risposta», scherza Sitran. Se, infatti, l’espansione in Terraferma della città d’acqua si deve alla costruzione di un petrolchimico in Laguna, oggi questo modello di governance non può più essere tollerato, e i fatti degli ultimi cinque anni, soprattutto, lo dimostrano.

È qui che si distingue il programma di Sitran: tre realtà diverse per storia e tradizioni (Venezia, Mestre e Marghera) ma intimamente connesse per legami e relazioni consolidate, oggi centri distinti di un unico Comune che necessitano di politiche differenziate per soddisfare i loro bisogni.

«Mestre perde circa 4000 abitanti all’anno, Venezia 1000. Le isole hanno in poco tempo dimezzato il numero dei loro abitanti e lamentano l’inadeguatezza della mobilità. Mestre nella visione urbanistica del 1934 doveva rimanere un sobborgo di Venezia – sottolinea Sitran – pieno di verde e di boulevard; Marghera una città giardino che ricompensasse il duro lavoro nelle fabbriche. Gigantismo navale e nuovo cemento in gronda lagunare, uniti alla monocoltura turistica annienteranno Mestre, Venezia e Marghera».

Alla fine Marco Sitran si toglie qualche sassolino dalle scarpe. «Lo sappiamo da decenni ma nessuno vuole invertire la tendenza. Siamo morti, ma io credo nella resurrezione perché da anni mi batto per una città metropolitana felice e sicura. All’interno della quale convivano le diverse realtà urbane di Mestre, Venezia e Marghera tra gli altri comuni (43) della ex Provincia di Venezia. Una città intelligente, che sappia attrarre gli ingenti fondi europei per tutte le infrastrutture necessarie alla riqualificazione ambientale del territorio».

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