Simone Moreira, la donna di nazionalità brasiliana inizialmente incriminata per la morte della figlia, Giuliana Favaro, di due anni, è stata condannata dalla Corte di Cassazione.
La Corte ha respinto i ricorsi dell’accusa e delle parti civili, ed ha confermato la condanna a due anni e mezzo di reclusione per il reato di omicidio colposo.
Il fatto risale alla sera del 2 settembre del 2009, quando la piccola, nel corso di una passeggiata a Oderzo, sparì alla vista della mamma e fu ritrovata oltre un’ora dopo, morente, nelle acque del fiume Monticano.
Accusata di omicidio volontario, Moreira fu condannata in primo grado a dieci anni di reclusione per abbandono di minore aggravato dalla morte della bambina. La pena fu ridotta in appello, nel maggio dello scorso anno, a due anni e sei mesi per il reato di omicidio colposo, pronunciamento rispetto al quale la Procura ed i legali dei congiunti della piccola presentarono ricorso alla Cassazione.
Ieri sera il pronunciamento dei magistrati romani che hanno ritenuto valida la sentenza di secondo grado.
Redazione