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Si può stare senza mascherina all’aperto, ma molti la tengono. Ecco perché…

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Si può stare senza mascherina all’aperto, ma molti la tengono in una situazione che dovrebbe offrire discrete misure di garanzia, alla luce del traguardo di 50 milioni di dosi somministrate di vaccino. Perché?
Perché l’Italia tutta bianca e con il permesso di stare senza mascherina obbligatoria all’aperto conta “solo” il 33% della popolazione oltre i 12 anni vaccinata.
Va decisamente meglio con altre fasce d’età, ma la variante Delta lascia ancora delle incognite sull’estate e soprattutto sull’autunno e le persone lo hanno capito.
Anche per questo in molti non hanno tolto la protezione dal viso in strada o l’hanno tenuta appena abbassata, giusto per respirare meglio, ma tenendola pronta per essere indossata.
Per timore, per abitudine o per rispetto per i non vaccinati, queste le spiegazioni più diffuse.

Fa relativa eccezione la Campania, dove il presidente Vincenzo De Luca ha emesso un’ordinanza sulle mascherine apparentemente più restrittiva di quella nazionale, ma in realtà non molto differente.
Anche a Norcia, in provincia di Perugia, prorogato fino al 4 luglio l’obbligo di portarle anche all’aperto.
Casi limitati in un Paese che attende ora dal governo la data di riapertura delle discoteche all’aperto – ma alcuni video mostrano locali già in attività -, che forse sarà il 10 luglio.
“Oggi è un giorno bello perché tutto il nostro Paese da oggi è in area bianca e possiamo permetterci qualche libertà in più – ha detto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza -, ma dobbiamo continuare sulla strada della prudenza e della cautela perché la battaglia non è ancora vinta, il virus circola ancora in maniera significativa, siamo molto attenti con le varianti e a quello che sta accadendo in altri paesi in Europa e nel mondo”.

Il dato dei 50 milioni di dosi somministrate a fronte di 55,3 milioni consegnate per Speranza è “molto rilevante e quando spieghiamo che l’Italia è tutta in bianco dobbiamo farlo a partire da questa campagna di vaccinazione, quindi insistere perché anche con le varianti la vera arma che noi abbiamo è la campagna di vaccinazione”.
Il ministro assicura che per fine estate tutti gli italiani avranno fatto almeno una dose.
Tempo fa lo si sarebbe definito lo ‘scenario britannico‘, con la campagna di massa a raggiungere con la prima inoculazione quanti più cittadini possibile.
Ma con la variante Delta la situazione è cambiata, nel Regno Unito i contagi sono riesplosi – non i ricoverati e le vittime – e si corre per completare l’immunizzazione, l’unica che garantisca una vera copertura dalla mutazione del coronavirus.

Anche in Italia le Regioni hanno iniziato ad anticipare i richiami, come in Umbria, dove non si prendono per ora più appuntamenti per le prime dosi.
Per il il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas “la variante Delta è molto preoccupante e non bisogna allentare le misure. Entro fine agosto sarà il 90% dei casi, la guardia resti alta in estate”.

Secondo Ettore Domenico Capoluongo, ordinario di Biochimica clinica dell’Università Federico II di Napoli, l’Italia sta affrontando l’estate con uno scenario per molti versi simile a quello dell’estate 2020 e pur essendoci la grande differenza dei vaccini rischia una nuova impennata dei contagi.

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Per ora sono 389 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 782.
Sono invece 28 le vittime in un giorno, ma 14 risultano da un ricalcolo della Campania relativo ad aprile-maggio. Nelle ultime 24 ore sono quindi 14 i deceduti, come il giorno precedente, ma sono stati appena 75.861 i tamponi molecolari e antigenici effettuati – pochi anche considerando l’abituale brusco calo della domenica -, ieri erano stati 138.391.
Il tasso di positività è 0,5%, lo stesso del giorno precedente.
Prosegue il calo dei ricoverati in terapia intensiva e nei reparti ordinari, arrivati rispettivamente a 289 e 1.723.

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