I posti per disabili ci sono, è vero. Ma se uno ha la “disgrazia” di sembrare sano non lo fanno sedere, né in vaporetto né in autobus.
Io ho 30 anni e una brutta ernia alla schiena, non riesco a stare troppo in piedi ma devo andare a lavorare tutte le mattine e sono dolori stare in piedi.
Se mi siedo state certi che arriva qualcuno che mi inveisce contro dicendo che sono giovane e devo lasciargli il posto.
Tutto perché non ho nulla a dimostrare che sento male, se non la mia espressione sofferente quando mi alzo per lasciargli quel dannatissimo posto.
È vero, avendo un handicap magari questa persona avrebbe dovuto organizzarsi meglio, ma è anche vero che state certi che lo avrebbero comunque lasciato in piedi!
Mi dispiace per Lei Raffaele, purtroppo la capisco molto bene e vorrei poterle dire che in altri periodi Venezia è più accessibile, però non è così per colpa di chi ci amministra e degli UNNI che invadono la città senza ritegno.
Spero che prima o poi possa ripassare per di qua e costruirsi un ricordo migliore…
lettera firmata
In risposta a: “Disabile a Venezia con la famiglia, “Trasporti: un calvario. Chiedo il risarcimento”.
Nessuno ti capisce più di me. Dopo 10 anni di terapie e due interventi ho un’autonomia per stare in piedi di 5 minuti.
Quando mi capita di fare il tratto Cà d’Oro-Piazzale Roma, oppure Piazzale Roma-Viale San Marco in tram mi viene da piangere solo al pensiero.
Quando posso lascio andare il primo mezzo sperando che su quello dopo ci sia posto a sedere, ma se devo andare a lavorare non lo posso fare…
Nessuno ti capisce più di me.
Io ne ho 3 di ernie e ho lo stesso problema tuo