La scuola media Calvi è un’eccellenza a rischio.
“Tutta la Città Insieme!” ha chiesto un incontro con l’Ufficio Scolastico Regionale per ottenere la deroga. In ballo c’è ben più della formazione di una singola prima.
“Da anni, ormai, succede che o la scuola elementare Gozzi o la scuola media Calvi partono con pochi iscritti, ma poi ne attirano durante l’anno scolastico. Le motivazioni sono diverse e dipendono in parte da una carenza nella comunicazione e in parte dall’incertezza del tempo scuola offerto, in particolar modo alla Gozzi”.
“E’ così che molte famiglie della zona scelgono altri poli didattici – spiega il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini – anche se più lontani, perché chiaramente puntano alla continuità verticale tra plessi. Ma è un vero peccato, perché Gozzi e Calvi sono ottime scuole e vanno preservate, perché i numeri ci sono. Basti pensare che, per l’anno prossimo, da stradario, sarebbero 40 i ragazzi che potrebbero andare alla Calvi”.
Su questa anomalia nelle iscrizioni “Tutta la Città Insieme!” sta lavorando da tempo, avendo raccolto le sollecitazioni del territorio.
“Abbiamo organizzato incontri online che hanno favorito il dialogo con l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri: ora si tratta di chiedere una deroga per la formazione della prima alla Calvi. Il dirigente reggente si è impegnato a farlo, ma si tratta anche di sensibilizzare l’Ufficio Scolastico Regionale, affinché la conceda. In ballo non c’è infatti un semplice sì o no, ma il futuro stesso del polo didattico dell’area”.
Su questo, sempre il dirigente scolastico Lamonica ha annunciato, in una recente conferenza stampa organizzata da “Tutta la Città insieme!” sul tema, di voler chiedere finanziamenti per includere tutte le scuole della zona Castello Est in un progetto STEAM, facendone un’eccellenza didattica in grado di attrarre studenti anziché perderli.
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“Bisogna crederci a tutti i livelli – conclude Martini –: per questo, d’accordo con le famiglie, abbiamo chiesto un incontro alla dirigente Palumbo per il 30 giugno. Speriamo di ottenere una risposta, altrimenti sceglieremo la strada del presidio, perché è essenziale far comprendere che in ballo c’è ben più della deroga per formare una prima”.