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“Giovani veneziani: girate il mondo. Amate la vostra città ma partite…”. Lettere

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“Giovani veneziani: girate il mondo”, è il messaggio di oggi del nostro lettore che parte da una premessa amara: “Più leggo più mi rendo conto che ho fatto bene ad andarmene via da Venezia per girare il mondo”.

Più leggo e più mi rendo conto che ho fatto bene ad andarmene via da Venezia e girare il mondo.
E lancio un’appello ai giovani veneziani: continuate ad amare la vostra città ma partite e girate il mondo: è dopo il ponte della libertà che si apriranno nuovi e vivi orizzonti e se un giorno ritornerete la vostra ottica sarà cambiata come i vostri obiettivi. Lasciate una situazione che vi porterà solo infelicità.
La vita è un’avventura perché se resterete dovrete fare una guerra già persa perché in guerra ci vanno sempre i poveri e gli innocenti.
Andate, andate lontano per viaggiare e conoscere altre culture. Arricchitevi lo spirito e l’anima perché il futuro è vostro-
Una volta ho letto: ”Un tempo gli uomini erano liberi e nomadi, ma un giorno si fermarono e cominciarono a costruire delle prigioni che chiamarono città”-
E se Casanova e Marco polo sono i vostri miti sappiate che tutt’e due sono stati dei grandi viaggiatori.

Marietto
(lettera firmata)

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Marietto ha fatto bene. Io nato a Cannaregio 85 anni fa ho fatto lo stesso, andato a Londra e mai più tornato a Venezia a viverci, solo qualche visita prima che la città diventasse il Gardaland che è oggi. Peccato.
    Ugo

  2. Il sig. Marietto si è solo dimenticato di quei giovani veneziani che, per libera scelta, vorrebbero rimanere e magari mettere su famiglia nella loro città ma… non trovano appartamenti in affitto per residenti o da acquistare a prezzi abbordabili. Questo perché le amministrazioni scellerate che si sono susseguite non hanno mai attivato una politica per i residenti ma favorito il turismo e lo scempio che è sotto gli occhi del mondo intero. Dei veneziani in verità a loro non è mai importato nulla. Che rabbia e che tristezza.
    Residente veneziana D.O.C.

  3. Caro amico Francesco, sono nato a Castello-VE e sono partito, completati gli studi professionali, a 17 anni e qualche mese. Avevo avuto, grazie ad amici, un lavoro in Romagna e, in quei tempi (1959) si lavorava 12 ore al giorno, sabato compreso. Ho rinunciato alla mia famiglia, la mia calle, il mio campo e i miei amici. Vivevo in una stretta calle al pianterreno; a novembre acqua alta, ed era festa ma, la casa era piccola, tanto piccola e umida e le “primarie” necessità non erano ancora tali ma le esigenze quotidiane molte. Con una bocca in meno in casa tutto sarebbe stato un po’ più facile per i miei genitori e per i miei più giovani fratelli. Il mio primo stipendio: 26.000 Lire ma a pensione, per un letto e comodino in corridoio con valigia sotto il letto ne chiedevano 28.000. Mi tirai su le maniche e, con qualche lavoretto extra e ora straordinarie compensai il tutto. La Domenica festa! Mezza giornata di riposo e studio con piccoli lavoretti. Dopo sei mesi mi passarono di categoria e potevo inviare a casa anche 20.000 Lire di risparmi. Dopo un anno, trovai un lavoro a Milano, molto più remunerativo e così, da quel giorno, continuai a lavorare e studiare: Riuscii a laurearmi in Svizzera facendo spola da Milano a Lugano e mi ritrovai per una vita intera a girare il mondo per comprendere che la mia natura veneziana e l’esperienza dei miei antenati mi dava un particolare valore aggiunto alle cose che raccoglievo, per le diverse esperienze, in giro per il mondo. La visione cosmopolita dei veneziani prende visioni talvolta inaspettate e creative. A 80 anni ho voluto ringraziare la mia Città rientrando per poter serenamente morire continuando ad amare un’Amore mai dimenticato. Girare il globo serve, caro amico Francesco, perché solo il calore della vita è soffio vitale. Confrontarsi in ogni luogo e rientrando in un costante confronto dialogico. Riumanizziamo e rivitalizziamo la vita. Dalla statica alla dinamica.
    Paolo quasi 81

  4. A che pro? Se uno è stupido, parte stupido e torna stupido. Se uno è curioso, desideroso di conoscere, oggi ci sono tutti gli strumenti possibili e immaginabili per ampliare la propria mente anche senza girare per il globo.

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