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Sciopero vigilanza privata e guardie giurate: adesione massiccia

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Massiccia adesione, quella registrata allo sciopero della vigilanza privata e degli addetti alla sicurezza di giovedì 24 dicembre.
Tantissimi lavoratori e lavoratrici del settore hanno risposto positivamente allo sciopero proclamato dai sindacati di categoria, Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS per un rinnovo contrattuale atteso ormai da ben 5 lunghissimi anni.
In ogni angolo d’Italia lavoratori e lavoratrici del settore hanno fatto sentire la loro voce nonostante le forti pressioni arrivate da parte di alcune Prefetture italiane, anche in spregio alle norme del settore che consentono legittimamente ai lavoratori di esprimere il loro dissenso attraverso lo sciopero.
“Non ci hanno fermati – commentano Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS – e noi non abbiamo intenzione di allentare la presa. Lo dobbiamo a chi ha lavorato ogni giorno dall’inizio della pandemia senza tirarsi mai indietro: lavoratori che trovate davanti ai supermercati, alle banche, agli ospedali e alle strutture Covid, che presidiano la nostra sicurezza e lo fanno spesso in condizioni di estrema precarietà e senza nessun riconoscimento”.
La protesta è solo una delle azioni che intendono mettere in campo i sindacati, pronti a

sollecitare nuovamente la convocazione, attesa, e a più riprese chiesta, da parte delle ministre Nunzia Catalfo e Luciana Lamorgese, chiamate in causa insieme al premier Giuseppe Conte da una lettera in cui si manifesta tutta la gravità di una situazione giunta ormai oltre al limite. “Rinnoviamo l’appello alle ministre Catalfo e Lamorgese per un rapido e risolutivo intervento – concludono i sindacati – perché questa situazione di incertezza, sfruttamento e umiliazione che colpisce oltre 100.000 lavoratori in Italia è gravissima, oltre ad essere umanamente inaccettabile”.

(Rip.)
Massiccia adesione, quella registrata allo sciopero della vigilanza privata e degli addetti alla sicurezza di
giovedì 24 dicembre.
Tantissimi lavoratori e lavoratrici del settore hanno risposto positivamente allo sciopero proclamato dai sindacati di categoria, Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS per un rinnovo contrattuale atteso ormai da ben 5 lunghissimi anni.
In ogni angolo d’Italia lavoratori e lavoratrici del settore hanno fatto sentire la loro voce nonostante le forti pressioni arrivate da parte di alcune Prefetture italiane, anche in spregio alle norme del settore che consentono legittimamente ai lavoratori di esprimere il loro dissenso attraverso lo sciopero.
“Non ci hanno fermati – commentano Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS – e noi non abbiamo intenzione di allentare la presa. Lo dobbiamo a chi ha lavorato ogni giorno dall’inizio della pandemia senza tirarsi mai indietro: lavoratori che trovate davanti ai supermercati, alle banche, agli ospedali e alle strutture Covid, che presidiano la nostra sicurezza e lo fanno spesso in condizioni di estrema precarietà e senza nessun riconoscimento”.
La protesta è solo una delle azioni che intendono mettere in campo i sindacati, pronti a

sollecitare nuovamente la convocazione, attesa, e a più riprese chiesta, da parte delle ministre Nunzia Catalfo e Luciana Lamorgese, chiamate in causa insieme al premier Giuseppe Conte da una lettera in cui si manifesta tutta la gravità di una situazione giunta ormai oltre al limite. “Rinnoviamo l’appello alle ministre Catalfo e Lamorgese per un rapido e risolutivo intervento – concludono i sindacati – perché questa situazione di incertezza, sfruttamento e umiliazione che colpisce oltre 100.000 lavoratori in Italia è gravissima, oltre ad essere umanamente inaccettabile”.

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