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Sciopero personale asili nido e scuole infanzia. Il nodo del premio produttività

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Sciopero personale asili nido e scuole infanzia. Il nodo del premio produttività

Il premio di produttività per ora “produce” perplessità e preoccupazione. Pensato come un possibile incentivo legato alla meritocrazia dal Sindaco Luigi Brugnaro e dalla Giunta, non risulta gradito dalle lavoratrici, dagli operatori, dal mondo del precariato e del sindacato, che non apprezzano questo metodo e che richiamano al rispetto delle contrattazioni di lavoro “che sono altra cosa”.

Oggi sciopero quindi e corteo di protesta dalla Stazione Ferroviaria a Campo Manin, per sensibilizzare i politici e la città sui problemi irrisolti che creano malessere nei dipendenti comunali che si trovano a svolgere delicati compiti di carattere educativo e culturale in un clima di incertezza che meriterebbe la giusta considerazione.

L’Assessore alle Politiche Educative Paolo Romor, ha scritto una lettera alle famiglie (da noi pubblicata ieri – ndr) e pur consapevole che la delicata materia di cui si parla principalmente sono i bambini e l’importanza della qualità dell’intervento educativo, ha informato che fino al 31 dicembre non sarà possibile aumentare il personale necessario alle scuole, a causa del Patto di Stabilità che vieta assunzioni prima di quella data.
Ha spiegato che quest’anno sono state assunte 52 insegnanti e illustrato l’organizzazione la gestione del lavoro.

La questione del rifinanziamento del fondo di produttività con criteri meritocratici, impegna questa filosofia in uno scontro che costringerà le parti coinvolte ad un patto, il più possibile rispettoso delle esigenze di chi intende difendere i Servizi educativi, anche se finora i tentativi di mediazione sono falliti.

Nel bilancio 2017 il Comune impegna quattro milioni e 700mila euro, che corrispondono al rifinanziamento totale del comparto, ma un punto interrogativo preme sulla futura valutazione del personale, i criteri di giudizio e la tendenza insistente verso concetto di produttività. Tanti quindi i grattacapi da sbrogliare con i sindacati , che minacciano azioni legali se non verranno rispettati i contratti, in ragione di nuovi criteri di distribuzione.

I Sindacati si aspettano l’immediata assunzione dei 150 lavoratori precari della scuola, e per il momento scelgono la trattativa pacifica con il Comune, in difesa dei Servizi Educativi che sono sempre stati accompagnati dalla grande professionalità didattica e sociale delle docenti che hanno seguito con amore la crescita dei bambini veneziani.

Redazione

15/11/2016

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