Topo d’albergo a Venezia. Domenica mattina gli agenti del Commissariato San Marco hanno arrestato un ventiseienne polacco che si era reso responsabile di un furto all’interno di un noto albergo di Calle Larga XXII Marzo.
Il polacco, con a carico numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio e per questo motivo già conosciuto dagli uomini del Commissariato San Marco, era stato notato da personale dell’hotel addetto alle pulizie mentre usciva da una camera con l’atteggiamento di un cliente, la cui fisionomia, però, non corrispondeva ai ricordi degli addetti alle pulizie.
Il giovane è stato poi rincorso e bloccato in una calle vicina, anche grazie all’intervento di alcuni passanti attirati dalle grida di chi lo stava rincorrendo.
A quel punto è stato chiamato il 113 e la pattuglia ha bloccato l’individuo.
Il ladro nascondeva nelle mutande un anello d’argento e nella tasca dei bermuda un orologio di marca Rolex del valore di circa 4.000 euro oltre ad un cellulare ed alcune banconote.
L’uomo è stato trovato in possesso anche di 20 schede di plastica usate presumibilmente per forzare le porte delle stanze.
La successiva perquisizione, condotta nella stanza dell’hotel di Mestre dove l’uomo aveva effettivamente preso alloggio, è risultata anch’essa fruttuosa in quanto, occultate in una valigia, venivano ritrovate un centinaio di schede telefoniche e numerosi oggetti atti allo scasso.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale.
L’uomo è stato, pertanto, tratto in arresto per il reato di furto in abitazione. Al termine delle attività di rito, è stato condotto al carcere di Santa Maria Maggiore.
Nella tarda mattinata di ieri si è celebrato il processo per direttissima.
Al termine dell’udienza, il Tribunale di Venezia ha convalidato l’arresto, rinviando all’udienza del prossimo 3 luglio e disponendo la misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Veneto.
Nella storia dei furti in albergo finora, ancora, nessuno si è mai avvicinato all’impresa del ladro che ha seminato il bottino per le calli di Venezia dopo il furto all’Hotel Canaletto.
(foto di archivio)