I ristori di Natale, quelli finalizzati ad aiutare bar, ristoranti, alberghi, pasticcerie e le categorie penalizzate dalle chiusure imposte dal Covid, sarebbero in arrivo, e intanto giĂ si pensa al nuovo decreto-stampella per le imprese in difficoltĂ .
Un provvedimento, che il governo stava elaborando giĂ prima di Natale, che ipotizza uno scostamento del deficit di circa 20 miliardi e prevede nelle intenzioni anche un rinvio del pagamento delle cartelle, finalizzato ad evitare la valanga di richieste, accompagnato forse dall’arrivo una nuova rottamazione.
Il premier Giuseppe Conte conferma che sul documento sono giĂ al lavoro, annunciando che giĂ per la settimana prossima verrĂ portata in Consiglio dei ministri “la richiesta di scostamento su cui poi il Parlamento sarĂ chiamato a esprimersi, così da poter varare un nuovo decreto-ristori per alleviare le difficoltĂ in particolare degli operatori economici”.
Ristori
Per i ristori il dato certo è che il nuovo meccanismo sarĂ del tipo ‘ristori automatici’ messo a punto attraverso l’Agenzia delle Entrate che pare funzionare bene ed è veloce.
L’agenzia delle Entrate guidata da Ernesto Maria Ruffini ha dato il via libera a 221mila bonifici automatici per circa 628 milioni di euro che, in poche ore, arriveranno direttamente sui conti delle attivitĂ danneggiate dalle chiusure imposte durante le festivitĂ natalizie.
Soldi che rappresentano una ulteriore tranche con contributi a fondo perduto erogati dall’inizio della pandemia dalle Entrate che hanno superato quota 10 miliardi, per complessivi 3,3 milioni di bonifici accreditati in base ai molti decreti che si sono succeduti: i dl “Rilancio“, “Agosto“, “Ristori” (da uno a quater) e “Natale”.
“Grazie all’Agenzia delle Entrate per l’eccellente lavoro”, twitta il ministro dell’economia Roberto Gualtieri seguito dai commenti positivi anche di Luigi Di Maio. Ma giĂ si guarda avanti.
“I ristori
non si sono conclusi – afferma la vice ministro all’Economia Laura Castelli (M5s) – Continueremo a destinarli, fino a quando ci saranno chiusure obbligate. E vogliamo anche intervenire dando un ristoro a chi non è stato costretto a chiudere ma, comunque, in questo passato l’eccellente lavoro”.
Il governo è ora concentrato sulle proprie difficoltĂ interne che si intrecciano con il piano per l’uso delle risorse del Recovery. Ma dall’altra parte l’urgenza di un nuovo provvedimento è data non solo dall’esigenza di ulteriori aiuti a chi sta in difficoltĂ , ma dalla necessitĂ di evitare che si abbatta sui contribuenti l’onda alta di 50 milioni di atti: 35 milioni di cartelle bloccate nel 2020 e 15 milioni di accertamenti e lettere di compliance.
Numeri ai quali si aggiungeranno presto gli atti relativi ai controlli fatti nel 2021.
Si è così ipotizzata una gestione straordinaria dello smaltimento con un ulteriore rinvio
per i contribuenti piĂą deboli e una sorta di rottamazione – un saldo e stralcio – per chi, potendo pagare, potrebbe comunque avere uno sconto su sanzioni e interessi.