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Rifugio comunale per animali a Parco San Giuliano: via libera al cambio di destinazione d’uso dell’area

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Ecco il nuovo San Giuliano, pronti 79 milioni di euro

La Giunta comunale, su proposta dell’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Massimiliano De Martin, ha dato il via libera oggi alla proposta di delibera per il cambio di destinazione d’uso dell’area destinata ad ospitare il canile Rifugio comunale all’interno del Parco San Giuliano.

Il progetto si inserisce nel piano di riqualificazione del Parco San Giuliano con interventi che riguarderanno importanti lavori, a carico dei privati, lungo le rive del Canal Salso, la creazione di strutture fisse al servizio delle grandi manifestazioni, il riordino del polo nautico assieme ad opere complementari con nuovi capannoni per il rimessaggio dei natanti, una pista ciclabile, una nuova idrovora e, per l’appunto, il nuovo rifugio comunale per animali, per il quale l’amministrazione comunale ha stanziato 1 milione 400mila euro. Il progetto prevede la costruzione di una moderna struttura con box singoli e multipli, paddock con uscite e spazi interni recintati, barriere fonoassorbenti per la tutela acustica degli animali che verranno ospitati e un’area per passeggio e sgambamento. La proposta di delibera passa ora alla valutazione delle commissioni e al voto del Consiglio comunale.

“E’ stata mantenuta la parola data da questa Amministrazione, che ha inserito il progetto del nuovo canile nel piano di sviluppo del Parco San Giuliano – è il commento dell’assessore De Martin – Ora definiamo la variante urbanistica per il cambio di destinazione d’uso: si tratta del passaggio finale di un percorso che prevede la realizzazione e l’edificazione di nuove strutture migliorative con alti standard a tutela del benessere degli animali che saranno ospitati. Il fatto che, fino ad oggi, questa variante non fosse mai stata presa in considerazione, è la dimostrazione che la precedente struttura era priva di una destinazione urbanistica coerente. Ora, invece, si concede la conformità dell’utilizzo del suolo rispetto alla sua destinazione. Dal 1991 nessuna delle precedenti amministrazioni ha fatto nulla per il rifugio del Cane e per rispondere ad un preciso obbligo di legge: noi stiamo risolvendo un altro problema ereditato dal passato”.

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