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Redentore di Venezia 2021: quando un’immagine vale più di mille parole

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Redentore di Venezia 2021: che la Festa abbia inizio.
Che festa sarà, in che tenore?
Eccola l’immagine che rappresenta il nostro momento storico. E’ nella foto di questo articolo. Non è uno scatto qualsiasi.
Andiamo a guardarlo assieme complimentandoci con il fotografo.
Primo a saltare all’occhio è come l’agente della Polizia locale a destra appoggi una mano sulle spalle della collega a cui è toccato l’onere di portare il gonfalone di San Marco.
E in questo gesto, che non è previsto dal protocollo e dagli schemi preparati per le occasioni celebrative, c’è tutto un mondo.
Un mondo fatto di solidarietà tra colleghi, ma anche di solidarietà tra persone, e solidarietà tra corpi di polizia. In un momento così difficile per la nostra società, quel gesto spontaneo  rappresenta la fratellanza, lo spirito di corpo di chi ha scelto di combattere per la legalità qualsiasi colore abbia la sua divisa.
Ma non solo, quel gesto di cortesia che sostiene e spinge leggermente la collega, aiutandola a sostenere quel peso da portare, rappresenta simbolicamente il supporto che ogni individuo deve indirizzare  ad ogni persona che ha scelto di rappresentare nel mondo l’ordine e la legalità, perché anche quella persona può avere un momento di difficoltà e nella foto è ben rappresentato dalla pendenza del percorso che proprio in quel preciso momento si fa in salita.

Il momento stesso (l’apertura del Ponte Votivo) non è un attimo qualsiasi.
Il passo del sindaco Brugnaro è forte e sicuro, e procede verso un futuro di cui non bisogna avere paura.
Lo sguardo del Patriarca Moraglia guarda dritto avanti a sé, puntando a quello che gli si vorrà parare davanti. Lo sguardo ci dice che bisogna guardare a quello che ci capita e non temerlo nella Misericordia del Signore.
Il Prefetto Zappalorto è l’attento orchestratore (assieme ad altri) delle misure di sicurezza di tutti gli ultimi eventi che si sono svolti nella nostra città. E i suoi risultati in ordine a sicurezza e ordine pubblico sono evidenti per tutti.

Dietro ci siamo tutti noi. Uomini e donne che sosteniamo questa piccola marcia idealmente verso il futuro. Tutti uniti e vicini nell’obiettivo di superare assieme gli ostacoli che ci si porranno davanti durante il cammino, consapevoli che non sarà facile. E proprio per questo si dovrà poter contare sempre su una risorsa aggiuntiva: la solidarietà.

A ben vedere, dietro, appoggiati alle balaustre ci siamo ancora noi. Non importa se non si vedono i volti, ci possiamo riconoscere: siamo i cittadini di questa splendida e difficile città che si trova in uno dei momenti più delicati della sua gloriosa storia.
Siamo le mamme, i papà, i nonni, i bambini. Siamo Venezia.
Buon redentore a tutti.

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