Quinto di Treviso dopo Eraclea. Anche la provincia trevigiana, quindi, deve fare i conti con i profughi ed è proprio a Quinto di Treviso che in un sol giorno è stato allestito un quartiere esclusivo per i migranti arrivati: un centinaio di profughi sono stati sistemati in due condomini della zona residenziale adiacente l’hotel Bhr di Quinto, a due passi dalla Castellana.
L’ira dei vicini si è immediatamente fatta sentire e forze dell’ordine assieme ad alcuni bodyguard hanno dovuto difendere i migranti.
Mercoledì mattina un centinaio di profughi sono stati trasferiti dalla Prefettura di Treviso in 30 appartamenti sfitti del complesso immobiliare, composto da due condomini dell’ex Pio Guaraldo.
Una decina di famiglie della zona, per protesta, hanno abbandonato le loro abitazioni con bimbi al seguito e si sono accampate per tutto il giorno nei giardinetti vicini.
Dei residenti si sono introdotti negli appartamenti non ancora occupati dai profughi e li hanno trovati arredati con: divani, televisori 40 pollici, pacchetti di sigarette e altro. Ed è allora che è stato portato tutto in strada e dato alla fiamme.
La decisione è arrivata inaspettata, nemmeno il sindaco Mauro Dal Zilio era stato avvisato. «Il Prefetto Marrosu non mi aveva detto niente. Lo trovo inaccettabile. Troverà la massima ostruzione da parte mia. Ci sentiamo totalmente abbandonati, così come sono sballottati in lungo e in largo per la provincia gli stessi profughi».
Alcune settimane fa il Comune di Treviso aveva preso accordi per liberare l’ex Treviso Servizi di via Santa Barbara, dov’erano ospitate 35 persone e doveva fare lo stesso con i 66 richiedenti asilo accolti nella sala parrocchiale di Paderno di Ponzano da don Aldo Danieli, ma la situazione di mercoledì è stata letteralmente infuocata.
Da un momento all’altro, il quartiere si è quindi trovato a fare i conti con queste nuove presenze ed è salita la frustrazione anche a causa della dotazione gratuita fornita loro mal digerita da gente che magari da una vita fa fatica a tirare avanti. Ad occuparsi della gestione dei profughi sarà, nonostante la presenza di molte realtà trevigiane sociali, una cooperativa di Grosseto, la Xenia ospitalità.
«Non li vogliamo – hanno gridato i residenti, alcuni anche stranieri – abbiamo bambini piccoli e vogliamo stare tranquilli».
Per l’occasione, probabilmente nei prossimi giorni, si terrà un sit in di protesta.
Intanto mercoledì sera, grazie alle telecamere di Mediaset, la Lega Nord ha mostrato come i cittadini di Quinto di Treviso abbiano partecipato numerosi ad una «manifestazione di solidarietà» in via Legnaro.
Redazione
17/07/2015
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