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Qualificazione Europei Francia 2016: missione compiuta. Ma quanti si sono affezionati a questi azzurri?

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Qualificazione Europei Francia 2016: missione compiuta. Ma quanti si sono affezionati a questi azzurri?

La pausa Nazionale ha portato alla vittoria decisiva per la matematica qualificazione all’Europeo di Francia 2016.

Alla fine quindi l’Italia di Antonio Conte (la più scarsa dal punto di vista della tecnica degli ultimi vent’anni), è riuscita nell’impresa ma quanti si sono entusiasmati?

Si dice sempre che Conte non sia adatto al ruolo di CT, perché uomo più di campo che selezionatore ma nonostante questo sembra propenso a non abbandonare il lavoro fino qui svolto e prolungare il contratto.

Quanto però gli italiani si sono affezionati a questi azzurri? Le soste del campionato per le partite di qualificazione (o peggio amichevoli), non sono mai state davvero digerite e il tifoso medio fatica a vivere senza il weekend calciofilo. E anche chi scrive rientra perfettamente e senza remore nella categoria.

Questa situazione però non credo sia da rintracciare solamente nell’importanza delle partite ma anche nella rosa; non esiste da tempo il calciatore che faccia innamorare i tifosi. L’ultimo è stato l’Andrea Pirlo del 2006.

Da allora, dopo il fallimento del Mondiale sudafricano, Cesare Prandelli e gli italiano hanno tentato di innamorarsi di Balotelli e le sue gesta. Dopo la doppietta alla Germania nell’Europeo 2012 ci era andato vicino ma evidentemente non era l’uomo giusto. Caricato di troppe responsabilità dal CT.

Per creare interesse attorno alla Nazionale il Presidente della FGIC e i media stanno utilizzando un sistema preciso: la permanenza o meno dell’allenatore sulla panchina azzurra.

Tavecchio ogni giorno si dice convinto del rinnovo del contratto di Conte, i giornalisti danno l’interesse di Milan, Paris san Germain o della Premier di continuo. Questo perché tra i ventitré convocati e lo staff, Antonio Conte è l’unico uomo forte, con la personalità che spicca.

Sono lontani i tempi di Riva, Rivera o Baggio, gran parte dei giocatori che si ritrovano oggi in Nazionale, hanno pochissima esperienza internazionale e poco carisma.

Nessuno sarebbe in questo momento in grado di prende per mano la squadra in un momento di difficoltà e trascinarla in campo. Ne i Verratti, ne i Berardi o Pellè sono quelli giusti, non a caso ci si affida ancora a Buffon e allo stesso Pirlo.

La competizione europea è ancora lontana e ora di allora molto cambierà ma fino ad allora, ben venga il ritorno del campionato domenica prossima. Seppur un campionato mediocre ma almeno interessante.

Mattia Cagalli

13/10/2015

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