Manifestanti contro G 20 di Venezia: sono un migliaio le persone che si sono ritrovate, nell’area delle Zattere, alla manifestazione organizzata contro il G20 dell’Economia in corso all’Arsenale.
Molti gli striscioni esposti da quanti hanno aderito alla protesta, come “Oms: quante morti si potevano evitare” e “Contro il governo Draghi sciopero generale”.
Particolarmente nutrita la presenza delle forze dell’ordine per limitare gli spostamenti dei manifestanti e impedire che qualche drappello possa cercare di raggiungere l’area dell’Arsenale.
Due imbarcazioni della Guardia di Finanza e quattro moto d’acqua della Polizia hanno stazionato all’altezza della Chiesa del Redentore con l’obiettivo di fermare il transito delle barche nel canale della Giudecca.
I controlli sono finalizzati ad evitare che qualcuno, nonostante i divieti, tenti di passare davanti alle Zattere per inscenare una protesta anche via acqua.
Improvvisamente, al grido di “Venezia libera” e “Anticapitalista, anticapitalista” il corteo di protesta contro il G20 in corso nella città lagunare ha cominciato a muoversi dalle Zattere, luogo scelto per il ritrovo dei manifestanti.
L’obiettivo era quello di arrivare al Ponte dell’Accademia, prima del quale si trovano schierate le forze dell’ordine in assetto antisommossa.
Ristoranti e bar hanno frettolosamente chiuso le saracinesche al passaggio dei manifestanti, che hanno acceso anche dei fumogeni.
Secondo alcuni rappresentanti della protesta, una decina di simpatizzanti del movimento Extinction Rebellion cercherà comunque di superare in diversi punti i varchi all’Arsenale, dove sono in corso i lavori del summit.
Subito dopo si sono purtroppo registrati scontri con le forze dell’ordine.
Dopo il lancio di alcune bottiglie di vetro, sono partite le prime cariche delle forze di polizia contro i manifestanti.
Gli attivisti stanno cercando di superare il blocco imposto dalla Polizia prima del Ponte dell’Accademia.
Alcuni dei manifestanti, incappucciati, sono stati fermati dagli agenti.
Quasi negli stessi istanti, attivisti di Extinction Rebellion hanno ricoperto di sangue finto il ponte di Calatrava, a Piazzale Roma, come forma di protesta contro G20 dell’Economia in corso a Venezia.
Già durante la giornata di ieri, una ventina di attivisti aveva scelto di sedersi a terra in diverse strade del centro, ricoprendosi sempre di sangue finto e reggendo alcuni cartelli, con l’obiettivo di portare negli spazi pubblici le loro paure per le catastrofi che l’umanità dovrà affrontare a causa della crisi climatica e del collasso degli ecosistemi.
Oggi invece, esponenti di Animal Rebellion, movimento internazionale da poco approdato anche in Italia, hanno fatto un’azione in cui mostravano alcuni pannelli informativi rispetto agli effetti dello sfruttamento animale sulla crisi climatica ed ecologica e i rischi che la distruzione degli oceani comporta.
“C’è stato un fermo o un arresto tra i nostri, stanno decidendo se procedere all’identificazione o al fermo. Siamo un po’ ammaccati, non mi sembra che ci siano grossi feriti, d’altronde gli scudi plexiglass e i caschi servono per non far degenerare le cose”.
Così Tommaso Cacciari, leader della protesta di oggi pomeriggio alle Zattere contro il G20, riassume quanto avvenuto al termine della manifestazione, conclusa dopo due cariche della Polizia in risposta al lancio di bottiglie e al tentativo di sfondare il cordone delle forze dell’ordine.
“I ragazzi hanno retto una carica lunga e pesante – spiega Cacciari – . La Polizia non ha fatto finta, ma il corteo ha retto benissimo. Ho visto la grande generosità di questi ragazzi e si è vista, speravamo di fare qualche metro in più, ma l’obiettivo di questa mobilitazione è stato centrato”.