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Prefetto di Venezia: “Servono nuove misure per evitare la zona arancione”

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Covid: il prefetto di Venezia si è così espresso oggi: “Servono nuove misure per evitare la zona arancione”.
“Ho sentito anch’io i telegiornali e penso che dei provvedimenti siano necessari”.
Sono le parole del prefetto, Vittorio Zappalorto, a commento della probabile stretta del Governo per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19.
“Credo che anche noi dovremo allinearci a quello che sta succedendo un po’ in tutta Europa. – ha spiegato – Speravo che l’Italia rimanesse un po’ fuori dalla cerchia dei Paesi più rigorosi, perché questo ci avrebbe dato un vantaggio economico indubitabile”.
Il prefetto si auspica di poter evitare la zona arancione, “ma dovremmo fare qualcosa di più per evitare di arrivare a quel punto”, ha concluso.

Il Veneto è intanto ufficialmente da oggi in zona gialla. L’ordinanza del governatore Luca Zaia, come è noto, aveva però anticipato dallo scorso weekend le misure più restrittive sul piano della prevenzione: mascherine sempre obbligatorie all’aperto, e frequenza dei tamponi ogni 4 giorni per medici e infermieri.
Provvedimento lodato da Nursing Up, il sindacato infermieri, quest’ultimo, che ha lanciato un appello alla Conferenza Stato Regioni, affinché “tutte adottino gli stessi criteri, sia in tema di frequenza di tamponi, che di che in tema di monitoraggio dei livelli anticorpali al personale sanitario”.

Intanto fa discutere la proposta dell’assessorato alla sanità del Lazio per rendere obbligatorio il vaccino, vista la recrudescenza del virus con la variante Omicron.
Proposta che, come noto, non convince il governatore Zaia.
Quello che è certo è che l’emergenza che le Regioni si trovano ad affrontare è quella degli ospedali, con l’aumento dei ricoverati Covid che va a paralizzare tutte le altre prestazioni sanitarie. Il bollettino odierno da’ conto di questa difficoltà.
Con 61.404 (+1.243) soggetti attualmente positivi, la situazione ospedaliera subisce un aumento dello stress: i ricoverati nei reparti non critici sono 1.119 (+14), quelli in terapia intensiva 167 (+8) .

Proprio questi numeri, secondo il Pd regionale, destano allarme.”La situazione è grave – sostengono i Dem – Dall’ultima riunione della cabina di regia sul monitoraggio della pandemia,la nostra regione è l’unica considerata a rischio sanitario alto. Ad oggi il 15% dei posti letto in terapia intensiva è occupato, ma i conti sono fatti sul totale degli attivabili nello scenario peggiore. Se contiamo esclusivamente i 560 previsti dalle schede la percentuale è oltre il 26%. Per questo chiediamo cosa stia facendo la Regione per l’attivazione dei restanti 500 in termini di personale, considerata la situazione di stress già esistente”.

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