Sabato 24 aprile i Carabinieri della Tenenza di Mira hanno denunciato in stato di libertà un cittadino italiano residente ( D.R.A. , 44enne) responsabile di coltivazione illegale di stupefacenti assieme al sodale ucraino ( K.A. , 24 anni ) accusato invece di “favoreggiamento”.
Durante l’esecuzione di alcuni servizi di controllo del territorio per la prevenzione della microcriminalità e lo spaccio di stupefacenti infatti, i militari dell’Arma avevano notato un insolito via vai di soggetti appartenenti al giro della droga nei pressi di un’abitazione della popolosa frazione di Oriago, che aveva subito destato sospetti.
E’ stato pertanto avviato un servizio di osservazione che ha permesso di monitorare alcuni spostamenti sospetti. Questo finché i Carabinieri hanno messo in atto una perquisizione domiciliare presso l’abitazione che risultava essere utilizzata da un uomo di mezza età italiano, ma risultando però di proprietà di un cittadino straniero.
Durante l’operazione, i militari dell’Arma sono stati attratti dalla forte luce artificiale che proveniva da una pertinenza dell’appartamento.
In questa era stata ricavata una vera e propria “serra” completa di impianto di ventilazione, riscaldamento con pareti rifrangenti e illuminazione e qui erano coltivate 30 piante di marijuana di altezza attorno ai 10 centimetri.
Come se non bastasse, all’interno del garage della casa i Carabinieri hanno rinvenuto terriccio e fertilizzante, nonché vasi vuoti pronti per alloggiare altre piantine, buste e cellophane.
Un vero e proprio orto botanico illegale e lontano da occhi indiscreti, dotato di tutta l’attrezzatura necessaria per far crescere le piante di stupefacente in maniera rigogliosa.
Rinvenuti, infatti, dai prodotti necessari a garantire la salute della pianta a un macchinario dedicato a mantenere il controllo dell’umidità e della temperatura.
In casa, inoltre, c’erano anche più di un ettogrammo di marijuana già essiccata e alcuni grammi di hashish.
I Carabinieri quindi hanno posto sotto sequestro tutto il materiale rinvenuto e denunciato il sospettato per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, mentre per il proprietario formalmente convivente scattava l’accusa di favoreggiamento.
Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti per definire i contorni dell’attività illecita e chiarire la portata del presunto giro di spaccio, dato che la notevole quantità di piante rinvenute va ben oltre un uso strettamente personale.