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Patenti truccate, lo scandalo si allarga ad altre autoscuole

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Sesso e soldi per le patente facili, scandalo a Frosinone

Patenti truccate sotto inchiesta. Esami teleguidati da ministrumentazioni ad hoc in grado di fornire suggerimenti e soluzione al test d’ idoneità delle patenti di guida. Trentacinque provvedimenti di revoca e revisione in atto e dalla pentola scoperchiata dall’inchiesta condotta dalla Polizia Stradale di Treviso, emergono fra le altre, sei autoscuole di Scorzè, Mira e Venezia.

Gli esami truccati, nell’odiosa metodologia che ha scavalcato le indispensabili norme di correttezza in materia di patenti e sorvolato sui pericoli che una prassi tanto irresponsabile possono provocare, sono al vaglio delle indagini che riguardano l’ambito delle Motorizzazioni civili del Nord Italia.

Tra i responsabili più “accreditati”, c’è Umberto C. di Mira, attualmente in carcere, già gestore del Gruppo 2000, che accorpava le autoscuole di Oriago, Chirignago e Catene di Marghera e che già nel 2013 era stato indagato per esami illegali e concessioni di patenti teleguidate.

Forte deve essere stata la passione per queste attitudini in famiglia, tanto da implicare in questi ultimi anni la sorella e i nipoti dell’uomo impegnati al travestimento del candidato di turno che invece di prestarsi a superare un esame come fanno (quasi) tutti, veniva vestito di tutto punto, dotato di strumentazione telematica invisibile all’occhio, microfoni e quant’altro fosse utile a ricevere le esatte risposte suggerite che gli consentivano di ottenere la patente di guida.

Era Moreno S., 61 anni di Vigonovo, ora in carcere, a cercare candidati e autisti complici, era sempre lui ad accompagnare i clienti alle scuole di guida nelle diverse sedi delle motorizzazioni per l’esame.

Altri collaboratori e complici dell’imbroglio si trovano agli arresti domiciliari. Sono Ugo C. di Favaro Veneto, socio della Serenissima e a capo delle due autoscuole di Mestre, e Agostino G., 43anni di Marcon, collaboratore dell’Autoscuola La Moderna di Scorzè.

La verità è emersa anche grazie alla collaborazione di alcuni indagati e ora sono allo studio degli investigatori gli apparati che hanno permesso questa frode, le rilevazioni scientifiche, le patenti da restituire alla legalità, gli esami di guida da rifare per chi ha usufruito delle scorrette agevolazioni.

I reati commessi nello specifico sono l’associazione a delinquere, il falso ideologico informatico e le misure restrittive in atto nei confronti degli autori di questa condotta ne sono la logica conseguenza: i 35 provvedimenti di revoca o revisione sembrano destinati ad aumentare di numero, alla luce delle future verifiche.

Andreina Corso

25/11/2016

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