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Paolo Sorrentino a Venezia: “L’unico momento in cui sono mio agio è il tempo tra azione e stop”

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Paolo Sorrentino ha illuminato la platea di Venezia 78. liberando i suoi pensieri.
“Come cambierà la mia cinematografia? Ho scoperto la semplicità, ho imparato ad evitare le cose non necessarie e così probabilmente farò film più semplici”.
Si parla alla conferenza stampa dei vincitori del Festival di Venezia e Paolo festeggia il suo Gran premio speciale della Giuria per E’ STATA LA MANO DI DIO.
Si tratta di un film profondamente autobiografico che lo stesso regista ha definito la sua opera “più difficile”. Dice Sorrentino: “Ho capito solo adesso che l’unico momento in cui sono mio agio è il tempo che passa sul set tra azione e stop. Prima di È STATA LA MANO DI DIO era tutto un monologo interiore, ora che ho condiviso queste esperienze e ho cominciato a parlare dei miei dolori mi sto annoiando anche di questi”.

“IL BUCO – ha sottolineato invece Michelangelo Frammartino che ha vinto il Premio Speciale della Giuria – è un cinema di esplorazione, di immagini fatte a strati dove ho provato ad entrare con gli elementi della speleologia”.
Ma era inevitabile che alla fine si parlasse di donne e cinema. Audrey Diwan, vincitrice del Leone d’oro con L’ÉVÉNEMENT, ha evidenziato: “Cambiamenti ci sono soprattutto da parte dell’industria che oggi lascia più posto alle donne, ma vorrei che questa partita diventasse ancora più forte”.
Convinta di questo anche Jane Campion, Leone d’argento per la regia con THE POWER OF THE DOG: “Si sente un cambiamento nell’aria, ma credo che noi dobbiamo dirci soprattutto cineasti più che donne”.
Infine Penelope Cruz, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile nel film MADRES PARALELAS di Pedro Almodóvar: “Questa creazione di Pedro mi ha segnato molto, lui è un regista che potrebbe dare la vita per quello che fa”.

Per Bong Joon-ho, presidente di giuria di Venezia 78, non sono state certo le quattro giurate a far vincere a L’EVENEMENT il Leone d’oro: “È quello che dicono tutti, ma non è vero. La regia è straordinaria ed è quella che ci ha convinto. Eravamo concentrati solo sulla bellezza dell’opera”.
E ancora il regista di Parasite sul perché il premio non fosse andato alla Campion: “Non c’è una classifica dei premi. Abbiamo cercato di premiare più film possibili, lei è poi straordinaria ha un tocco delicato, è un gigante del cinema”.

Chloé Zhao ha difeso IL BUCO a spada tratta: “Ci ha commosso – ha confessato all’incontro con la giuria -, ci ha impressionato. È una meditazione sulla vita è sul rapporto con la natura. Quando l’ho visto ho avuto subito una sensazione di pancia”.

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