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Ospedale dell’Angelo: visite sbrigative nelle sale di attesa?

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Ospedale dell'Angelo: visite sbrigative nelle sale di attesa?

Ospedale dell’Angelo: visite sbrigative nelle sale di attesa?
Una bambina di sei anni con un’infezione alla gola e all’orecchio che le provoca dolori, può essere visitata tra le sedie di plastica della sala d’aspetto, in mezzo alla gente in attesa, in pochi attimi e senza neppure mettere mano allo stetoscopio?
Il caso viene riportato oggi da La Nuova Venezia in edicola.
La denuncia è del padre, Stefano Raccanelli, dottore in chimica etico-ambientale residente a Chirignago che racconta di aver accompagnato la sua bambina malata all’ospedale dell’Angelo: «Mia figlia era vittima di un’infezione delle vie aeree, che si era manifestata nella notte e che interessava principalmente la gola e un orecchio, e che le causava forte dolore». Il medico sarebbe uscito in corridoio e avrebbe controllato l’orecchio della piccola direttamente sul posto, tra le poltroncine per i degenti in attesa: «Se non fosse stato per la richiesta di mia moglie», dice Raccanelli, «la visita non si sarebbe protratta neppure alla gola e all’altro orecchio: il dottore non ha neppure tirato fuori lo stetoscopio, risparmiandosi di auscultare i polmoni che ogni pediatra invece si preoccupa sempre di verificare».
La Ulss 12 ha invece smentito i fatti, informando che è stata fatta una verifica su quanto accaduto, riscontrando un comportamento professionale inappuntabile del medico.
Alla fine la smentita dice però anche che a partire dalla segnalazione dell’utente è stata ampliata la capienza degli ambulatori della Continuità assistenziale (ex Guardia Medica).
Forse qualcosa da modificare in quegli ambulatori quindi c’era.
Redazione
03/01/2015

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