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Ospedale Civile Venezia: riceve cartella clinica di altro paziente. Il mistero degli uffici ceduti ai privati

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Ospedale Civile di Venezia: signora fa domanda della copia della cartella clinica del suo ricovero ma riceve i referti di un’altra persona.

Un disguido che, a memoria degli operatori, non era mai successo con il personale dipendente. Ci viene infatti spiegato che l’ufficio per il rilascio dei duplicati è stato appaltato dall’Ulss 3 Serenissima.

E dire che fino a poco tempo fa un duplicato di cartella clinica costava 11 euro di “ticket”, mentre ora si pagano 40 euro di quota fissa più 50 centesimi ogni singolo foglio. Come dire: non sempre chi più spende più guadagna.

Il caso risale ad agosto di quest’anno ma ci è stato segnalato in questi giorni: una signora si è rivolta all’Ufficio Relazioni con il Pubblico perché ha ricevuto la cartella clinica “sbagliata”.

La signora, infatti, dopo un ricovero in Reumatologia, aveva fatto domanda all’ufficio competente della direzione sanitaria dell’ospedale per ricevere un duplicato della sua cartella clinica chiedendone la spedizione essendo residente fuori città.

Una volta ricevuto il (costoso) plico, però, l’amara sorpresa: dopo un paio di primi fogli con il suo nome, sotto c’erano tutti gli esami e gli accertamenti di un’altra paziente.

Oltre al disagio per la signora che si è dovuta nuovamente muovere per rivolgersi ad altri uffici perché venga sistemato il disservizio con tutto quanto comporta la burocrazia, anche l’impossibilità di poter mostrare il fascicolo completo del suo ricovero al medico curante come prevede la prassi, magari ritardando il proseguimento delle cure e comunque sicuramente ritardando l’affidamento in cura al medico di famiglia che non ha potuto disporre degli accertamenti eseguiti se non con ritardo.

Il caso è, inoltre, molto grave in quanto la paziente che si è trovata gli esami di un’altra signora può facilmente presumere che qualcun altro abbia in mano i propri, potendo legittimamente pensare che la sua cartella clinica sia priva di tutti quegli esami che le appartengono in quanto finiti sul fascicolo di altra persona.

“E la cosa incredibile – ci ribadiscono – è che pare che tutti se ne accorgano solo ora, perché l’interessata, avendo richiesto un duplicato, ha ricevuto i referti di una sconosciuta ed ha reclamato. Chissà se ci sono altri casi che non vengono scoperti perché il paziente non richiede il fascicolo?”.

Cosa quasi certa, tra l’altro, perché il costo medio attuale della copia di una cartella clinica in formato ufficiale e legale è di circa 60 euro, e, con i prezzi attuali, facilmente può arrivare a 80 o superare i 100 euro, quindi sono in molti a rinunciare.
“Da quando sono state applicate le nuove tariffe c’è stata una diminuzione molto grande delle richieste…”.
Un po’ come si sente dire a volte: “In molti rinunciano a curarsi perché costa troppo…”

Ma, tornando al disservizio, è certo che consegnare una cartella clinica di una persona a estranei significa commettere la violazione più alta del diritto di privacy di una persona, in quanto vengono diffusi ad un soggetto terzo tutte le informazioni di un paziente: i suoi dati anagrafici, la sua storia clinica, il racconto della storia famigliare, il suo stato di salute e tutte le sue malattie.

“In conseguenza al caso descritto – ci viene infine raccontato – non risulta siano stati presi provvedimenti o fatti richiami né agli operatori, né alla ditta privata che gestisce il servizio, da parte dell’Ulss 3 Serenissima”.

L’ufficio delle cartelle cliniche dell’Ospedale Civile di Venezia è storicamente stato gestito da dipendenti della direzione dell’ospedale stesso per oltre sessant’anni.
Un paio d’anni fa, abbastanza inspiegabilmente dato che non soffriva problemi di organico, né soffriva di criticità con l’utenza, l’ufficio è stato smantellato.

Il personale è stato sostituito con altro di ditta privata.

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