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Ferragosto sì ma con divieti, e tornano mascherine all’aperto

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Ferragosto sì, ma con divieti e tornano, purtroppo, le mascherine all’aperto.
Ferragosto di divieti, dunque, controlli e in alcune zona anche con l’obbligo di mascherine.
La festa dell’Assunta anche quest’anno deve fare i conti con il Covid e con i numeri del contagio.
Tante le ordinanze comunali emesse per vietare assembramenti soprattutto in riva al mare: falò, fuochi d’artificio e sagre quest’anno resteranno un miraggio per tanti.
In molte località turistiche non si potranno raggiungere le spiagge per trascorrere la notte simbolo dell’estate.
Ad Ischia i sindaci di cinque comuni hanno firmato provvedimenti che vietano i bivacchi e l’accensione di fuochi sugli arenili liberi.
A Sinnai, in Sardegna, il sindaco dopo avere imposto il distanziamento di 10 metri tra gli ombrelloni, ha vietato fino al 22 agosto (dalle 22 e alle 6) la vendita con asporto e il consumo in spazi all’aperto di bevande alcoliche.
Divieto di sbarco a Panarea, nelle Eolie, e “no” a mini concerti nei bar e nei pub.
Ieri sull’isola su 15 tamponi eseguiti, 14 sono risultati positivi al Coronavirus.
Per quanto riguarda il resto dell’arcipelago saranno possibili piccoli eventi musicali ma senza assembramento e chi partecipa dovrà esibire ai gestori il Green pass.
Una ordinanza, inoltre, obbliga l’uso delle mascherine nelle aree portuali di Lipari, Vulcano e Stromboli.

Per tutto il territorio della Sicilia fino al 16 agosto vige l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale nei luoghi turistici particolarmente frequentati.
Un provvedimento che è già operativo in altre zone d’Italia, mete di molti vacanzieri, come San Felice al Circeo e a Ponza.
Proprio sull’isola pontina tre persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria e 16 esercizi pubblici multati nell’ambito dei controlli del Nas sul rispetto delle norme anti Covid.
Sempre in tema di controlli un locale è stato chiuso a Perugia per le mancate verifiche dei Green pass, ma anche per avere consentito che centinaia di persone ballassero all’interno “in assoluta violazione delle norme di sicurezza a tutela della salute pubblica”.

Quella di Ferragosto si annuncia, quindi, come una domenica di intenso lavoro per le forze dell’ordine: carabinieri, polizia e guardia di finanza lavoreranno per evitare che si creino, soprattutto nelle ore serali, assembramenti nelle zone della movida.
Parte dell’attività sarà affidata anche a personale in borghese in modo da potere svolgere le verifiche in modo non invasivo soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo del certificato verde.
A Roma è previsto l’impiego di circa un migliaio di agenti che verranno dislocati oltre che nel centro storico anche nella zona del litorale, nei parchi (dove verrà impiegato anche personale a cavallo), laghi e altre località della provincia.

Così come nei giorni scorsi anche in questo week end si è registrata una corsa al tampone, forse per ottenere il Green pass e partire per le vacanze.
File si sono registrate nella Capitale e in tanti si sono rivolti ad hub e farmacie per poter effettuare il test.
A Termini attese anche di due ore: molti erano stranieri senza codice fiscale.
Stessa situazione anche ieri all’hub regionale gestito da Croce rossa, Asl Roma 1 e Ferrovie dello stato dove, grazie a un’iniziativa della Cri, da alcune settimane si effettuano tamponi gratuiti e senza prescrizione.


 

A Torino e Firenze, invece, è tornato il popolo del “no” al Green pass.
Nel capoluogo piemontese obiettivo della protesta è stato l’Open day vaccinale per i giovani tra i 12 e i 19 anni.
Alcune centinaia di persone si sono radunate in piazza Castello al grido di “giù le mani dai bambini”.
“Il gelato lo compriamo da soli. Non siamo Hansel e Gretel” e “Dolcetto o scherzetto” gli striscioni comparsi in piazza, chiaro riferimento all’iniziativa della Regione Piemonte di dare ai giovani che oggi sono sono vaccinati un buono per l’acquisto di un gelato.
A Firenze un presidio a pochi metri da piazza della Signoria.
I partecipanti, praticamente tutti senza mascherina, hanno esposto cartelli con scritte che rivendicano la libertà di scelta sui vaccini e la contrarietà all’uso del certificato verde.

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