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Obbligo di vaccino a medici e infermieri sospeso in 10 Stati Usa

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Obbligo di vaccino a medici e infermieri: importanti novità giungono dall’America.
Un giudice federale ha bloccato in 10 Stati l’obbligo di vaccino del governo Biden per gli operatori sanitari, ritenendo che l’agenzia che l’ha imposto abbia abusato della sua autorità.

Il giudice distrettuale Matthew Schelp di St Louis ha vietato ai Centers for Medicare and Medicaid Services (Cms) di far entrare in vigore l’obbligo finche’ la corte non potra’ sentire le sfide legali promosse dai 10 Stati (Missouri, Nebraska, Arkansas, Kansas, Iowa, Wyoming, Alaska, South Dakota, North Dakota e New Hampshire).

Si tratta del secondo schiaffo legale per Joe Biden, dopo che una corte federale d’appello di New Orleans ha bloccato lo stesso obbligo nelle aziende che impiegano almeno 100 dipendenti.

Le notizie che giungono dagli Usa creano però dissonanza proprio nel momento in cui il mondo si accinge ad affrontare l’incognita della variante Omicron.

La mappa della diffusione della variante Omicron oggi si fa sempre più colorata, con la dichiarazione dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che si tratta della più recente delle ‘varianti di preoccupazione’, le cosiddette Voc, accanto a quella attualmente dominante, la Delta, e alla Alfa, Beta e Gamma, scivolate in secondo piano.

Sono 33 i casi della variante Omicron (B.1.1.529) finora confermati in Europa, rende noto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), e si allunga l’elenco dei Paesi che registrano le sequenze genetiche della nuova variante del virus SarsCoV2.

er quanto riguarda i casi in Europa, le segnalazioni ricevute dall’Ecdc arrivano da otto Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio economico europeo: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo. Tutti i casi confermati, rileva l’Ecdc, hanno una storia di viaggi in Paesi africani, alcuni dei quali hanno preso voli in coincidenza in altre destinazioni tra l’Africa e l’Europa.

Tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o con sintomi lievi.

I dati aggiornati della piattaforma Gisaid segnalano intanto che 11 Paesi di cinque continenti hanno finora depositato oltre 160 sequenze della variante Omicron. La maggior parte (114) proviene dal Sud Africa, seguito a distanza dal Botswana (19). Sono 5 le sequenze depositate dall’Australia, altrettante da Hong Kong, 2 dal Canada e 1 da Israele. Le sequenze che arrivano dall’Europa provengono al momento da cinque Paesi, compresa l’Italia, con 5. L’Olanda ne ha depositate 12, la Gran Bretagna 4. 1 la Germania e 1 il Belgio

La palla, in questa guerra alla pandemia, va ancora una volta nel campo dei Paesi sviluppati, che in una riunione d’emergenza del G7 Salute convocata dalla presidenza britannica “hanno riconosciuto l’importanza strategica di garantire l’accesso ai vaccini”. Ma “non basta donare dosi”, ha detto il ministro Roberto Speranza nella riunione, “dobbiamo supportare concretamente chi non ha servizi sanitari strutturati e capillari come i nostri, con il coordinamento di Onu e Oms”. Il G7, che si è chiuso elogiando “il lavoro esemplare del Sudafrica nell’individuare la variante e nell’avvertire gli altri”, è stato riconvocato per dicembre, e nel frattempo anche la Cina si è mobilitata, promettendo un miliardo di dosi all’Africa.

In Europa la variante Omicron, già arrivata in una decina di Paesi (gli ultimi sono Austria, Portogallo e Spagna), rischia di aggravare una situazione già critica dopo l’esplosione della quarta ondata della pandemia.

In Gran Bretagna, dove i contagi della nuova variante sono in aumento e l’immunità da vaccino si sta affievolendo, perché si è partiti prima degli altri, il governo ha deciso di accelerare sulle terze dosi. Per tutti gli over 18, a distanza di soli tre mesi dalla seconda. Oggi, tra l’altro, scatterà l’obbligo di mascherine nei negozi e nei trasporti.

Sul fronte Ue, a Bruxelles si lavora per organizzare un vertice in videoconferenza dei leader dei 27 al più presto per discutere delle misure da adottare contro questa minaccia.

Oltre che in Europa, Omicron si è spinta in tutti gli angoli del pianeta, dall’Australia a Canada, da Israele a Hong Kong. E “prima o poi arriverà anche negli Stati Uniti”, ha detto Joe Biden, spiegando che la sua amministrazione è già al lavoro con alcune case farmaceutiche per trovare delle contromisure. La nuova variante “è motivo di preoccupazione ma non di panico e la sconfiggeremo”, ha promesso il presidente, rinnovando l’appello a vaccinarsi ma escludendo, almeno per ora, altri lockdown.

La variante Omicron, in ogni caso, un danno l’ha già provocato, perché si è tornati a blindare i confini. Oltre 40 Paesi hanno imposto il blocco dei viaggi a diversi Paesi dell’Africa australe, il Giappone ha chiuso le frontiere a tutti i visitatori stranieri – allineandosi a Israele e Marocco -, e l’Australia ha rinviato la riapertura. L’impatto economico di queste strette non sarà indifferente.

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