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Nuovo virus cinese arrivato in Europa. Un italiano ‘prigioniero’ a Wuhan: “Mi trovo in una città fantasma”

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Nuovo virus cinese: primi casi in Europa. Sono stati infatti confermati 2 casi in Francia.

La Cina, intanto, si isola predisponendo un rigido cordone sanitario per oltre 40 milioni di persone, chiusa persino la Grande Muraglia.

La situazione non è ancora di emergenza sanitaria internazionale secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, lo ricordiamo, in quanto i casi in occidente sono ancora isolati, però drammatica appare di certo.

Milioni di persone sono in questo momento isolate, con il tassativo divieto di muoversi e spostarsi. Stop al turismo in entrata e uscita, blocchi dei trasporti pubblici interni.

La Cina sta tentando di rispondere con misure senza precedenti all’emergenza “coronavirus”, che intanto è arrivato in Europa con due casi confermati in Francia.

Il nuovo virus cinese è stato accertato a Bordeaux e a Parigi. Sono i primi casi nel continente.

Il paziente di Bordeaux ha 48 anni, ha fatto sapere in serata la ministra della Salute francese Agnes Buzyn, ed è appena rientrato dalla Cina, dove è passato da Wuhan. Da ieri è ricoverato in una camera isolata.

E’ stato in contatto con una decina di persone dopo il suo arrivo in Francia. L’uomo è di “origini cinesi”, ma residente in Gironda, la regione di Bordeaux. Si sa poco invece del paziente ricoverato a Parigi, a parte il fatto che anche lui è rientrato dalla Cina.

Intanto, nel giorno del Capodanno lunare, Pechino ha disposto la chiusura anche di alcuni tratti della Grande Muraglia, mentre l’Esercito popolare di liberazione ha inviato 150 medici militari in piena notte a Wuhan, città focolaio del virus, su un aereo da trasporto truppe, in esecuzione di una specifica indicazione del presidente Xi Jinping.

In Cina i casi accertati di contagio del nCOV-2019 sono saliti a 897 e i morti si sono attestati a quota 26, secondo l’ultimo bollettino diffuso dal governo.

E mentre continuano a diffondersi segnalazioni in tutto il mondo, la mappa della Cina, tra le quasi 40 province, regioni e municipalità speciali che la compongono, ha soltanto il Tibet che resiste al contagio, a fronte dell’Hubei, la provincia di cui Wuhan è capoluogo, che raccoglie la metà circa dei contagiati e la quasi totalità dei decessi.

Proprio a Wuhan si sta costruendo un ospedale ad hoc per il coronavirus in tempi record e le autorità sanitarie hanno ammesso la necessità di aumentare le forniture di medicinali, inclusi i kit dei test per individuare l’infezione e le mascherine protettive, ormai sparite in molte città.

E malgrado la quarantena, i capi provinciali del Partito comunista hanno annunciato indagini per accertare come sia stata possibile la fuga di alcuni residenti da Wuhan, malgrado il divieto “di lasciare la città se non per cause adeguatamente motivate”.

A Pechino, oltre alla Grande Muraglia, da domani saranno chiusi i templi più noti e la Città Proibita, nonché il Museo nazionale e la Biblioteca nazionale.

A Shanghai, il più grande hub commerciale cinese, hanno chiuso i battenti numerosi musei e tutto il parco di Shanghai Disneyland, che è tradizionalmente preso d’assalto durante le festività.

Nella città hanno alzato l’allerta in risposta alle emergenze sanitarie al grado massimo, il livello 1.

Sui social network in mandarino si sono moltiplicati anche i commenti su “una situazione irreale, quasi da fine del mondo”, in risposta a una quarantena di scala biblica, mai tentata prima nella storia.

Le autorità cinesi hanno infatti esteso a 13 città il blocco dei trasporti pubblici, tra Xianning, Xiaogan, Enshi e Zhijiang, ampliando il cordone sanitario a 41 milioni di abitanti. Disposta la chiusura di luoghi aperti al pubblico come teatri e la cancellazione di eventi di massa.

Sempre da sabato, sia al Capital sia al Daxing, i due grandi aeroporti internazionali di Pechino, saranno operative le attrezzature per la scansione della temperatura corporea su tutti i passeggeri in arrivo.

La Cina ha inoltre ordinato a tutte le agenzie di viaggio di interrompere la vendita di tour interni e internazionali, con lo stop alla vendita di biglietti per i pacchetti turistici a partire da oggi.

La diffusione del coronavirus è andata avanti anche sul fronte estero. Oltre alla Francia, un secondo caso verificato è stato annunciato negli Usa (dove sono state rafforzate le misure sulla sicurezza sanitaria), e segnalazioni si sono avute in Giappone, Corea del Sud, Messico e Nepal.

Intanto arrivano notizie anche dagli italiani rimasti a Wuhan, focolaio del coronavirus, che si trovano, sostanzialmente, bloccati in casa.

“E’ da poco cominciato il capodanno cinese ma non si hanno grosse novità rispetto alla giornata di ieri”, racconta uno studente abruzzese, Lorenzo Di Berardino, in contatto con l’ANSA da un paio di giorni, spiegando che “la città è logicamente ancora bloccata sia in entrata che in uscita. Ed io e i miei colleghi stiamo limitando al massimo le uscite”, aggiunge, riferendosi alla ventina di connazionali che si trovano a Wuhan.

Allo stesso tempo Di Berardino rileva la “grande novità” delle ultime ore, ossia l’avviata costruzione di un ospedale che dovrebbe essere completato entro pochi giorni, nelle intenzioni delle autorità: “Un ospedale interamente dedicato alla cura di questa nuova malattia e dotato di tutte le tecnologie all’avanguardia. Vedremo se si realizzerà, se ci dovessero riuscire sarebbe una grande cosa perché sarebbe l’ennesima contromisura messa in campo dalle autorità cinesi che si stanno adoperando giorno e notte” per fronteggiare l’epidemia, sottolinea Di Berardino.

(per approfondire: “nuovo virus cinese ‘Coronavirus’ ceppo della Sars

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