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Nuovi inquilini al complesso Coletti: 133 euro al m2 e oltre 2000 euro di condominio

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Nuovi inquilini al complesso Coletti: 133 euro al m2 e oltre 2000 euro di condominio

I nuovi inquilini del complesso Coletti in “social housing” costruito con il contributo del Comune scrivono una lettera per gli affitti insostenibili per le famiglie.

Al Sindaco Luigi Brugnaro
Alla Vicesindaco Luciana Colle
All’Assessore Simone Venturini
Al Presidente della VII commissione consiliare del Comune di Venezia
Ai membri della VII commissione consiliare

E per conoscenza
Alla Presidente del Consiglio Comunale
Ai Vicepresidenti del Consilio Comunale
Ai capigruppo
Al consigliere comunale Renzo Scarpa
Alla Stampa locale

Scriviamo questa lettera in qualità di assegnatari delle unità abitative in Housing Sociale site nel complesso di Cannaregio 2991, denominato ex Coletti, in riferimento all’interpellanza n. 1186 presentata dai consiglieri Renzo Scarpa e Ottavio Serena, che sarà discussa dalla VII commissione consigliare del Comune di Venezia mercoledì 17 ottobre 2018, riunione alla quale sarà presente una nostra rappresentanza.

Siamo circa 70 famiglie che per molti mesi, alcuni per più di due anni, hanno atteso con la speranza di vedersi assegnata una casa e poter rimanere, tornare o trasferirsi nel centro storico. Non è stato facile né per la proprietà né per le nostre famiglie fare in modo che questa speranza si potesse realizzare.

Giustamente l’amministrazione comunale era presente alla consegna dei primi alloggi. Il sindaco ha più volte citato pubblicamente l’esperienza del social housing del Coletti come esempio di politica a difesa della residenzialità in centro storico.

Dopo l’iniziale soddisfazione, i traslochi e il popolamento del complesso, però, ha iniziato a farsi strada un pericolo: che tutto questo sia stato inutile. Che lasciti, milioni di sussidi pubblici (5,6 milioni di Euro da contributi di Legge Speciale del Comune di Venezia) e politiche di social housing non bastino a rendere sostenibile il vivere in centro storico.

Ce ne siamo resi conto per due ragioni.

Primo, le spese condominiali sono esose nonostante le tecnologie impiegate e no, contrariamente a quanto apparso in dichiarazioni sulla stampa attribuite alla vicesindaco Colle, non sono per nulla comprese nell’affitto. Raggiungono persino i 2100 euro annui per unità. Spese destinate a salire, dato che la gestione del giardino e alcune spese di manutenzione degli impianti, ora in campo alla proprietà, passerà a carico degli inquilini.

Secondo, ci siamo guardati intorno e, anche con l’aiuto di esperti, ci siamo resi conto che il nostro affitto ha poco o nulla a che vedere con il social housing, nonostante la volontà espressa dall’amministrazione comunale. Ricordiamo a tale proposito la delibera di giunta n° 557 del 2012.

Analoghi interventi in Social Housing presenti in medesime zone omogenee del nostro territorio, come per esempio il P.I.R.U.E.A. in via Pividor al Lido di Venezia, hanno assegnato locazioni a un costo medio annuale di 80 euro al metro quadro. Nel nostro caso, al Coletti, tale riferimento balza a 133 euro al metro quadro. Siamo molto oltre il limite stabilito dai patti territoriali e dalla normativa 431 del 1998.

Tutto ciò comporta che in un appartamento di 70 mq si può arrivare a spendere 900 euro mensili. Per single, giovani coppie, famiglie si tratta di una cifra che può rivelarsi insostenibile di fronte ad eventuali difficoltà lavorative, di salute o familiari. Percepiamo il rischio di veder sfumare la speranza di poter rimanere a Venezia.

I recenti bandi comunali per il social housing prevedono affitti molto diversi. Non sarà da stupirsi, quindi, se assegnatari di alloggi al Coletti avessero già presentato domanda in altri bandi, sperando di trovare condizioni migliori e poter rimanere a Venezia.

Perché è stato possibile tutto questo? Crediamo che la realizzazione del progetto convenzionato con il Comune non sia andata nella direzione auspicata dall’amministrazione e dal consiglio comunale, che, grazie all’interpellanza dei consiglieri del Gruppo Misto succitati, ha l’opportunità di riconsiderare la situazione e prendere iniziative che ristabiliscano coerenza tra volontà politica e sua applicazione amministrativa.

Ci aspettiamo, oltre alle risposte alle richieste dei consiglieri che si sono impegnati a chiarire la nostra situazione, che amministrazione e consiglio agiscano al più presto per rendere davvero economicamente sostenibili le abitazioni del Coletti per gli attuali assegnatari, secondo parametri consoni a un social housing. Crediamo che la politica abbia una chance e auspichiamo che il nostro appello venga raccolto e si trovi al più presto una soluzione.

Una rappresentanza dei residenti del Condominio Coletti

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Che bella furbata! Sapevano bene le spese prima di entrare, e ci stanno marciando alla grande. Dopo aver fatto anche sequestrare il cantiere che era là da decenni per i rumori! Non vi va bene? Tornate da dove siete venuti.

  2. Sono tutte cavolate,dite la verità l’unica ragione è che c’è un nuovo bando per alloggi pubblici e molti di voi vogliono cambiare casa,dovete sapere che non avete speso una lira per entrare in quelle case,al contrario altri hanno dovuto sostenere le spese di restauro, e pagano lo stesso affitto che pagate voi.Lo sapevate benissimo prima di entrare,anzi molti di voi pensavano di essere tra i più furbi,alcuni non hanno mai fatto richiesta di avere una casa dal Comune, e non erano in nessuna graduatoria.
    A questo punto allora chi ha sostenuto le spese per restaurare hanno il diritto di chiedere la restituzione di quanto speso ? temo che dietro la vostra richiesta ci sia solo la Politica.

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