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Nuova indagata: la telefonista di Gabriele. Intanto soldi falsi indicano un altro omicidio

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Nuova indagata: la telefonista di Gabriele. Intanto soldi falsi indicano un altro omicidio

L’omicidio di Gloria Rosboch, l’insegnante di Castellamonte (Torino) uccisa lo scorso 13 gennaio e poi gettata nella vasca di una ex discarica, dove è stata ritrovata venerdì scorso, sta diventando un giallo che si svela un po’ alla volta, una puntata al giorno. La nuova puntata di oggi parla di una donna entrata prepotentemente nelle indagini.
La donna è la nuova indagata nell’inchiesta per la truffa da 187mila euro ai danni di Gloria Rosboch.

La telefonista di Gabriele Defilippi, in pratica, la donna che finse di essere una direttrice di banca per spingere la professoressa Gloria a consegnare al suo ex allievo tutti i suoi risparmi, 187 mila euro, è da ieri indagata per concorso in truffa. La donna, al termine di quasi quattro ore di interrogatorio condotto dal procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, è uscita dal Palazzo di giustizia nascondendosi sotto il sedile del fuoristrada del suo avvocato, Ferdinando Ferrero. Sarebbe una cameriera di 44 anni di Castellamonte, ma la Procura non ha voluto ancora dare il suo nome e cognome

Si tratta della donna, che, fingendosi impiegata di banca, telefonò alla professoressa per convincerla della validità dell’investimento che le aveva proposto Gabriele Defilippi, l’ex allievo in carcere per il suo omicidio.

La nuova indagata, assistita dall’avvocato Ferrero, è stata interrogata due volte in due giorni: prima dai carabinieri, poi in procura a Ivrea. E’ indagata a piede libero nel procedimento penale per la maxi truffa, mentre non è coinvolta nell’inchiesta per l’omicidio.

L’esistenza della presunta complice smaschera l’ennesima bugia di Defilippi, che al suo legale, l’avvocato Pierfranco Bertolino, ha riferito – ma senza essere stati trovati riscontri – di avere tentato il suicidio nel carcere di Torino, dove è rinchiuso nel repartino psichiatrico guardato a vista dalla polizia penitenziaria.

Gabriele Defilippi, numerosi profili su Facebook e la passione per i travestimenti, davanti al gip Marianna Tiseo aveva negato l’esistenza della telefonista. “Quella chiamata – sostenne – l’ho fatta io falsando la voce. E’ stato Roberto Obert (il suo complice-amante arrestato anche lui per l’omicidio con la madre del ragazzo, Caterina Abbattista – ndr) a dirmi che bisognava rendere credibile la questione…”.

Il denaro della professoressa, intanto, ancora non si trova. Accertato che non si trovavano nella cassetta di sicurezza di Obert come aveva raccontato Defilippi, tra le ipotesi investigative che si stanno facendo largo c’è quella che il giovane li abbia spesi tutti al casinò. Per questa ragione i carabinieri stanno effettuando accertamenti nelle sale da gioco del nord Italia e della Costa Azzurra. Alcuni testimoni avrebbero infatti riferito di avere visto Defilippi giocare anche mille euro a puntata.

Il giallo, comunque, non ha ancora un quadro completo. La pistola, ad esempio, spuntata fuori inaspettatamente con le banconote con la scritta fac-simile. L’arma sarebbe stata consegnata da Defilippi a Obert, che nel corso degli interrogatori ha sostenuto di averla sotterrata in un bosco a Rocca Canavese. “Era una semiautomatica, i proiettili erano simili a quelli in uso alle forze di polizia. Gabriele me l’aveva fatta vedere per vantarsi, poi me la consegnò il 14 gennaio”, ovvero il giorno dopo l’omicidio dell’insegnante di Castellamonte. In quell’incontro, oltre alla pistola, Defilippi consegnò a Obert anche “una busta – ha sostenuto – piena di banconote false. Le ho bruciate”.

Pistola e soldi finti rimandano ad un altro omicidio avvenuto nel Canavese, quello di Pierpaolo Pomatto, pregiudicato di 66 anni giustiziato lo scorso 19 gennaio con un colpo di pistola – arma mai ritrovata – e abbandonato in mezzo a banconote fac-simile. Per questo delitto lo scorso 15 febbraio è stato arrestato un pregiudicato di 55 anni. Al momento l’ipotesi di un collegamento tra l’omicidio e il caso Rosboch non trova però alcun riscontro investigativo.

Mario Nascimbeni
26/02/2016

(cod telefodotru)

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