Terra e Acqua 2020, no a questioni di poltrone. Il candidato sindaco Marco Gasparinetti interviene così sulla questione delle Municipalità: «Partitocrazia veneziana grottesca».
«Se il centrosinistra e i suoi micro satelliti pseudocivici in questi mesi non sono riusciti a trovare un accordo nemmeno sulle scatole vuote chiamate municipalità , figuriamoci cosa succederà quando si tratterà di spartirsi le cariche nel “forziere” che è il Comune di Venezia, nel caso quanto mai improbabile di una sua vittoria elettorale».
Con queste parole il candidato sindaco di Terra e Acqua 2020 alle elezioni comunali, commenta la situazione delle municipalità: «Terra e Acqua 2020 non partecipa ora, e non parteciperà in futuro, ai riti logori della vecchia politica che tutto riduce a una questione di poltrone moltiplicando le sigle e le liste civetta nell’illusione che gli elettori abbocchino all’amo», ha proseguito il candidato a Ca’ Farsetti.
Da ultimo, Gasparinetti ha precisato: «Con la lottizzazione in corso delle presidenze di municipalità , non ancora conclusa quando alle elezioni manca soltanto un mese, la partitocrazia veneziana ha raggiunto livelli grotteschi e di un masochismo inaudito, privandosi di ogni possibilità di appoggio da parte nostra e dimostrando in quale considerazione tiene le Municipalità a cui chiede di restituire le deleghe, trattandole però come se fossero dei feudi di partito da assegnare a tavolino».