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Mostre a Venezia: ci sono anche i disegni di Pacciani, per molti il ‘Mostro di Firenze’

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Mostre a Venezia: ci sono anche i disegni di Pacciani, per molti il 'Mostro di Firenze'

Nuova mostra a Venezia: dal 20 settembre, con il titolo ‘One solo show’, viene proposta da Venice Faktory con curatrice Federica Pagliarin, una rassegna dei disegni di Pacciani, il cosiddetto ‘Mostro di Firenze‘, finiti in una collezione privata.

Suor Elisabetta, l’assistente spirituale quando era in carcere, è in una delle 11 tavole realizzate mentre Pietro Pacciani si trovava detenuto, che verranno esposte a Venezia.

Animali soprattutto, ma anche scene agresti realizzate con tratto incerto e infantile, e c’è pure un autoritratto con la scritta “povero Cristo”, scelto come manifesto della rassegna.

Le tavole originali non sono in vendita, ma ne sono state realizzate 150 copie che saranno vendute. Il ricavato è destinato in beneficienza.

Pietro Pacciani – cui sono stati addebitati sette duplici omicidi ed è morto in carcere nel 1998 in attesa di un nuovo processo – disegnava molto in prigione, ma quasi tutto il materiale, in genere a sfondo sessuale, è stato sequestrato dalla magistratura.

Dei disegni, invece, sono stati donati dallo stesso Pacciani a Davide Cannella, un criminologo che assisteva il collegio difensivo del contadino toscano. Queste 11 tavole – che hanno il vincolo dell’invendibilità – saranno al centro della piccola rassegna il cui ricavato sarebbe già destinato, per volontà dello stesso Pacciani, all’ospedale per bambini Meyer di Firenze.

L’ospedale invece si smarca dalla vicenda: “Il Meyer non è a conoscenza di questa iniziativa e tutte le iniziative di raccolta fondi ad esso dedicate devono essere preventivamente autorizzate”, precisano dall’ufficio stampa.

Federica Palmarin, curatrice della mostra, afferma che nei disegni “c’è un rapporto tra arte e criminologia ed è quello che ci interessa sviluppare”. “A me – sottolinea – non interessa sapere se Pacciani era o non era il mostro di Firenze, di certo c’é il fatto che le opere della collezione Cannella saranno esposte per la prima volta al pubblico a Venezia”.

“I disegni – è scritto nella presentazione della mostra – sono giocosi, fantasiosi, caricaturistici e poetici, l’impulso è di ricollocarli oggi dove c’è la possibilità di dare risalto a questa pop art rifiutata, un’arte che, per il suo periodo storico, non ha avuto la giusta attenzione per via dell’ostacolo morale e della dialettica sociale”.

Venice Factory ha nelle sue corde anche esposizioni provocatorie. Mesi fa aveva esposto un ritratto dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini con in braccio un piccolo migrante: iniziativa alla quale aveva fatto seguito un controllo da parte della polizia.

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