Degli 800 della richiesta iniziale, e dei 200 proposti in prima battuta dal Ministero dell’Economia, al Consorzio Venezia Nuova arriva un nuovo stanziamento di 400 milioni, che porta a due miliardi di euro il sovvenzionamento totale ricevuto finora per l’opera.
Il nuovo contributo permette di non fermare i cantieri, procedendo ora con la costruzione dei grandi cassoni in calcestruzzo, con i nuovi scavi, e con le gare per gli appalti per la parte elettromeccanica.
Reazioni diverse dalle voci politiche.
Mentre il presidente della Regione Giancarlo Galan può esprimere soddisfazione per il risultato conseguito con l’appoggio del ministro Di Pietro, arrivano gli strali di un Massimo Cacciari non poco contrariato: “hanno fatto tutto in fretta, non abbiamo fatto in tempo neanche ad esprimerci, ed ora tutti i soldi andranno al Mose, per due episodi di acqua alta l’anno”.
“Qualcuno -prosegue il sindaco- ora si dovrà assumere la responsabilità di non aver più nessuna liquidità per le manutenzioni ordinarie, per i contributi ai privati, per gli scavi dei rii, per i restauri”.
L’evidente bersaglio delle pesanti critiche sono i governi, passato e presente, rei di non ascoltare gli enti locali.
[pubblicata il 01/02/2008]