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Lucca 2017, tra Comics and Games

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Lucca Games 2015 ha fatto boom. Ecco i Big Five del mondo ludico

Se una manifestazione si chiama “Lucca Comics and Games” appare abbastanza ovvio che COMICS e GAMES debbano fare la parte del leone.
Meno ovvio – ma questo soprattutto per i “profani” è che le due realtà siano effettivamente separate anche fisicamente da una cinta di mura che scinde letteralmente il festival in due settori: i comics, nelle piazze della città storica e i games nella tensostruttura sotto le mura.

Certo, è chiaro che i giocatori hanno esigenze maggiori (più spazio per allestire lo stand, tavoli per le dimostrazioni…), ma appare strano che due mondi così vicini non possano essere più uniti. O, per lo meno, “appariva”, dato che quest’anno qualcosa sembra essersi mosso, principalmente grazie all’intervento di due tra le maggiori realtà (per ora solo) ludiche italiane. Giochi Uniti e Hasbro.

Proprio a Lucca, Giochi Uniti ha dato il via al suo primo progetto multimediale tra grafica e gioco, con la presentazione di due fumetti e due boardgames collegati e (onore al merito) interamente realizzati in Italia e da autori italiani.

Posto d’onore, per grafica e qualità anche ludica, a Omegha, affidato alle matite sempreomega gioco box 300130 più abili del maestro Enzo Troiano e alla capacità creativa di Stefano Castelli, (Pozioni Esplosive, e hai detto nulla…) e Diego Cerreti.

Lasciando per il momento da parte la graphic novel (noi. Voi invece compratela che merita), il gioco è un boardgame collaborativo con una durata massima di 1 ora, adatto da 1 (e dei giochi in solitaria bisognerà prima o poi parlarne meglio) a 4 giocatori che impersonano un gruppo di eroi impegnati in missioni singole contro alieni e creature varie e alla scoperta di quella innovazione tecnologica che possa far volgere in loro favore l’esito del conflitto.

Ognuno dei giocatori assumerà un compito preciso nella squadra per aiutarla a superare combattimenti, esplorazioni e varie prove gestite da un sistema di gioco, il “Battle Circus” che riesce nel non facile compito di innovare in un settore ormai abusato come quello del combattimento con carte. Poco da aggiungere: considerato che è il primo titolo di una si spera lunga serie, quello che resta da augurarsi è che il livello resti alto anche per il futuro.

Che, in realtà. È già pronto: Dead Land, il nuovo gioco di Sergio Roncucci, sempre nella deadland giochi boxformula boardgame e graphic novel, che vede questa volta da 2 a 6 eroi in una disperata lotta alla sopravvivenza contro gli zombi.

Anche in questo caso, si tratta di un gioco molto veloce (1 ora al massimo), che può essere provato nella doppia modalità competitiva o cooperativa, con la novità che, in caso di “morte”, si potrà continuare a giocare come zombie, anche se in questo caso cambieranno gli obiettivi e si passerà a dover divorare gli altri giocatori.

La plancia da gioco presenta i classici tratti distintivi del survivor game (oggetti, armi, insidie e azioni possibili), e il gioco, per velocità di regole e di situazioni da mettere in atto, si presta a restare sugli armadi degli appassionati a portata di mano per intavolarlo in varie occasioni.

Hasbro, come consueto per una delle case editrici storiche del gioco in tutto il mondo, anche quest’anno da una “rinfrescata” ai suoi gioielli classici, e li porta ad associarsi, in un connubio che speriamo duraturo, alla Sergio Bonelli Editore, Prima uscita (abbastanza ovvia l’associazione, in effetti…) il Monopoly di Tex. A partire dalla classica casella del “VIA!”, da 2 a 6 giocatori potranno intraprendere un lungo viaggio, a colpi di dadi, tra le tante città e i luoghi che, da quasi settant’anni, vedono Tex protagonista delle sue avventure: lo scopo è quello classico di impadronirsi dei terreni, edificandovi case e alberghi, puntando a prevalere sugli avversari, e divenire, così, veri e propri conquistatori del West.

Tabellone, con Tex realizzato da Giovanni Ticci, Probabilità e Imprevisti, banconote, case, alberghi in puro stile western e segnalini di gioco come lo stivale, il totem, il cactus, la stella da Ranger, il ferro di cavallo o il cappello da cowboy rendono unica ma al tempo stesso classica questa interpretazione. Anche se saranno in pochi, rispetto al fumetto, a passare per la prigione…

Per i tuttologhi e i sapientoni (no, non ho detto “nerd”, non mi permetterei mai…) ecco trivial pursuit giochi boxinvece il Trivial Pursuit dei fumetti. In una bella e funzionale confezione di latta, formato ormai tipico delle espansioni tematiche deluxe realizzate da Hasbro in collaborazione, ecco apparire il classico tabellone, il dado, i segnalini triangolari e ben 1.200 domande divise nelle consuete sei categorie che per l’occasione diventano: Autori, Personaggi, Eroi e Supereroi, Fumetto Straniero, Fumetto Umoristico e Sergio Bonelli Editore. Forse fin troppo “tematizzato”, ma per gli esperti ci sarà da divertirsi, dato che non tutte le domande appaiono così scontate.

Massimo Tonizzo

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