Lido, ragazzini se la prendono con i poliziotti che vogliono controllarli.
Sabato notte una rissa con le bottiglie in via Dardanelli, e solo due notti prima, giovedì 21 maggio, offese contro una pattuglia della polizia in via Lepanto.
Due episodi di violenza al lido di Venezia, fisica e verbale, nel giro di due giorni da parte di giovani e adolescenti “sopra le righe” sull’isola, in un caso anche con comportamenti arroganti nei confronti delle forze dell’ordine.
Nella notte tra sabato e domenica, verso le tre del mattino, in via Dardanelli è scoppiata una rissa tra urla e rumori di bottiglia rotte, fino all’arrivo delle forze dell’ordine a sirene spiegate, tanto che qualcuno tra i residenti ha pensato anche all’arrivo dell’ambulanza.
Molti si sono svegliati a causa del frastuono in strada: non sono chiari i motivi della rissa ma pare che a causa di futili motivi alcuni ragazzi ubriachi si siano presi a pugni.
L’episodio è stato segnalato anche sui social network da alcuni abitanti della zona: un diverbio tra i componenti di due diversi gruppetti di giovani che bazzicano la zona avrebbe acceso la miccia. Alcuni di questi, alterati, si sono presi a pugni tra urla e imprecazioni, e in mezzo anche rumori di bottiglie rotte che poi sono risultate essere di birra.
Un paio di sere prima si è verificato un altro episodio di aggressività, questa volta tra l’ex pescheria e la piazzetta di via Lepanto.
Era quasi mezzanotte quando una pattuglia della polizia si è fermata a controllare un numeroso gruppo di ragazzi, circa una ventina tra minorenni e maggiorenni, anche senza le mascherine. Quando gli agenti hanno chiesto loro i documenti per le norme anti-covid, molti hanno reagito male e qualcuno con aggressività nei confronti delle forze dell’ordine, in previsione della multa: “Ma che c… volete, l’Italia muore di fame e venite qui a rompere i c…”.
Alla scena hanno assistito alcuni passanti che in quel momento attraversano la piazzetta e sono stati attirati dalle urla: “Sono rimasto basito dalla prepotenza e dall’arroganza di questi ragazzini, uno di loro si è messo ad urlare: “Ho 20 anni e mi hanno già fatto una multa, se me ne fate un’altra ci vediamo tutti in tribunale”. E ancora, al poliziotto: “Non me ne frega un c… che sei un carabiniere”.
La scena è proseguita: qualche giovane impreca, si scalda, schernisce uno degli agenti che contatta la centrale: “Che fate, adesso chiamate l’Fbi?”.
Lo stesso ventenne si è avvicinato all’agente come a volerlo sfidare, racconta il testimone, e senza mascherina gli ha urlato a pochi centimetri dal volto.
Gli operatori delle forze dell’ordine hanno mantenuto la calma proseguendo con il controllo, ma i passanti sono rimasti allibiti per l’arroganza dei giovani bulli.
Non è chiaro se la rissa di sabato notte abbia coinvolto la stessa “compagnia” di ragazzi dell’episodio precedente, ma quel che è certo è che al Lido si inizia a notare negativamente la presenza di questi ragazzi e ragazzini che se ne vanno in giro a bere e urlare di notte, incuranti delle norme e della quiete. Un problema culturale? Forse, probabilmente accentuato dagli “entusiasmi post-quarantena” e dalla chiusura delle scuole, anche se preoccupa l’incalzare di aggressività tra questi giovani in orario notturno.
Giorgia Pradolin