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“Vivo in una casa Ater, ma non è certo da prendersela con chi abita una casa popolare”. La lettera

"Io non ho la capanna. Non vado in vacanza. Non posso permettermi... nemmeno di cambiare la caldaia. Sono altri gli abusi...".

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Io vivo da 15anni in una casa Ater. Ci sono case chiuse da 15anni, altre da meno, e ce ne sono sparse in tutto il territorio solo parlando del lido. Di varie misure. Alcune perfettamente restaurate.
Perché non sono state assegnate?

Io non ho la capanna. Non vado in vacanza. Non posso permettermi… nemmeno di cambiare la caldaia. Perché con l’Ater spetta all’inquilino. Mentre per le case comunali le caldaie le cambiano loro.

Io non posso permettermi di comprare la casa. Ma chi lo può fare sarebbe giusto lo facesse, sarebbe giusto dare loro questa possibilità. Poi dico: se le case vuote non vengono assegnate, perché non venderle? Ricaverebbero di più, visto che non verrebbe riscattata. Ma almeno con il ricavato potrebbero farne delle nuove. E mettere dentro altre persone, quelle che hanno veramente bisogno e sono anni che aspettano.

E non pensate che abitare su una casa popolare sia tutto rose e fiori. Le politiche sono cambiate, almeno da quando ci sono io. Si paga in base al reddito. Non sono pochi soldi. L’affitto è calcolato sul 10-15% circa di ogni reddito pro capite, che vanno sommati tra loro per dare l’importo da pagare. Si vive, ma c’è poco da godere, come tutti quelli che ne sono convinti, credono.

Forse nei bassi fondi di grandi città ciò avviene, perché c’è più delinquenza che altro. Ma a Venezia…? Siamo inquilini che pagano, e rispettano l’ambiente.

Giusto dire anche in passato molti “motoscafisti, gondolieri, e altri proprietari di case” sono riusciti ad ottenere alloggi che invece avrebbero dovuto essere destinati a chi non aveva il loro (poco) reddito.

Credo che ora non ne sia rimasto più nessuno, almeno spero.

Quindi prima di parlare male di chi ci abita, perché veramente ne ha bisogno e diritto, guardate bene chi invece, denuncia 15/20 mila euro all’anno, mentre ne incassa anche 100mila. E sono quelli che votano un sindaco che spende milioni di euro per Mestre. Soldi che spettavano a Venezia.

Troppe cose non vanno bene. Ma non è certo da prendersela con chi abita in una casa popolare. Del tutto legittimamente, dopo anni di attesa, con tutti i requisiti previsti, per poterci entrare.

lettera firmata

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18 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Secondo me all Ater non frega niente degli inquilini, devi pagare e basta , in più dico che se vai via gli fai un favore , li chiami , li mandi mail , PEC , nemmeno ti ca*ano , penso che sia ormai la loro politica. Però esigono un affitto , non regalano niente , per i lavori non ne parliamo , mandano maniscalchi, senza offesa per questo mestiere….

    • In realtà le case popolari vengono svendute, soprattutto se abitate da tanti anni. Le case svendute, soprattutto in centro storico, vengono comprate da nipoti furbetti che mandano i nonni all’ospizio per poi affittare le case veneziane in centro storico ai turisti. Non ci sono molte aree edificabili in centro storico e con i soldi ricavati fatichi anche a costruire in terraferma.

      • io non so dove prende le sue informazioni, io posso dirle che abito la casa dove abitava mio padre, una casa dove piove dentro da anni che ha le imposte che cascano, eppure ho chiesto di acquistarla grazie alla liquidazione di 43 anni di lavoro e mi rispondono sempre che non si vendono le case a Venezia

        • A suo tempo tempo avevano chiesto anche a me se ero intenzionato a una possibile vendita, senza chiedere niente ,poi non si fece più niente perché stabilirono che in certi condomini la gente è troppo anziana e non potrebbe acquistare l immobile

          • Naval, da quello che capisco tu sei di Mestre, certo che le persone diventano troppo anziane, se aspettiamo la Politica.

      • La questione che sollevi riguarda un problema complesso e multifaccettato che coinvolge l’edilizia abitativa, l’eredità familiare, il turismo e la conservazione del patrimonio storico.
        È vero che in molte città storiche, le case popolari vengono vendute a prezzi bassi, che poi le affittano ai turisti. Questo può portare a una serie di problemi, tra cui l’aumento dei prezzi delle case, la perdita di comunità locali e la difficoltà per i residenti di trovare alloggi a prezzi accessibili.
        Allo stesso tempo, è importante trovare un equilibrio tra il sostenere l’economia locale e preservare l’identità e il patrimonio culturale della città.
        La questione della mancanza di aree edificabili in centro storico è un’altra sfida. Le restrizioni sulla costruzione in queste aree sono spesso in atto per preservare il patrimonio storico, ma possono anche limitare la disponibilità di alloggi.
        Questi problemi richiedono soluzioni complesse che tengano conto delle esigenze di tutti gli interessati. Potrebbe essere utile esplorare opzioni come regolamenti più rigorosi sull’affitto di case a turisti.

  2. Sarebbe stata una buona soluzione perché mangiano tanto ma non fano nesun lavoro , per migliorare se non facciamo noi aqulini, dovrebbero fare come opera profughi tutti avrebbero cura della casa

  3. La soluzione sarebbe abbastanza semplice, ed esisteva in passato, si tratta delle case a riscatto, entri dentro, sai che devi pagare un affitto di tot. euro per 20/30 anni ma sai che la casa è subito tua con oneri e onori (ovviamente perchè a tuo carico è la manutenzione e tutto il resto ) Sarebbe risolto anche il problema degli Enti inutili che mangiano una buona parte del patrimonio per mantenersi e sopravvivere. Il rientro del capitale potrebbe portare alla costruzione di nuove case da assegnare a riscatto e via così. Mi ricordo che a Marghera erano state assegnate in questo modo le case x i profughi Istriani che si sono ritrovati ad essere padroni di casa senza alcun problema.

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